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Tra alta finanza e aule di giustizia le avventure del “Madoff dell’Aniene”, Massimo Bochicchio, sono terminate domenica mattina, sulla Salaria, vicino all’aeroporto dell’Urbe. La sua moto, una Bmw, si è schiantata contro un muro che costeggia la strada statale prendendo fuoco all’istante. Inutili i tentativi di soccorso della polizia Locale di Roma Capitale e dei medici del 118. Il broker dei vip è morto sul colpo “portando dietro segreti di ogni genere e tipo”, dicono i ben informati ricordando che Bochicchio, sottoposto agli arresti domiciliari per aver truffato 34 persone, è uscito di casa approfittando di un regolare permesso concesso dal giudice.
“Ha fatto sparire oltre 70 milioni di euro”, a processo Bochicchio: il broker di sportivi e professionisti
Occorrerà capire se fosse autorizzato a percorrere quella strada in cui, intorno alle 11,30, è avvenuto il sinistro. “Ho visto la moto esplodere”, dice un automobilista. “Ha perso il controllo”, afferma un altro testimone ascoltato dalla polizia. Gli investigatori hanno dovuto lavorare parecchie ore prima di risalire all’identità della vittima, il cui corpo nascosto sotto un telo giallo è rimasto ai margini della strada fino al pomeriggio. È stato il fratello di Massimo Bochicchio a identificarlo. Anche se la moto, riconducibile alla vittima, aveva immediatamente indirizzato i sospetti degli investigatori sull’identità del broker.
Le indagini sono appena iniziate, ma l’ipotesi principale è che Bochicchio possa avere accusato un malore mentre era alla giuda della sua moto. Accertamenti verranno fatti anche sulla due ruote per escludere malfunzionamenti, uno scenario che al momento trova conferma solo nelle chiacchiere di chi conosceva bene gli affari del broker e su chi nutre sospetti su ciò che è realmente accaduto ieri. Bochicchio infatti domani era atteso in tribunale, dove doveva rispondere di riciclaggio e esercizio abusivo dell’attività finanziaria. In settimana era stato convocato in procura per rispondere ad alcune domande circa nuovi sospetti che avrebbero potuto aggravare la sua posizione. L’ennesimo capitolo di una storia da film, iniziata con una truffa ai vip, proseguita tra Dubai Hong Kong e Singapore fino all’arresto in Indonesia. E ancora l’archiviazione di un’indagine a Milano e un processo a Roma che, domani, con ogni probabilità verrà stracciato “per morte del reo”. Intanto la moglie è distrutta dal dolore: “Non ce la faccio a parlare, non so che dire”. Nemmeno lei si spiega l’incidente del marito.
