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Venti giorni in una prigione «dove avevo perso il senso del tempo, non sapevo più quando era giorno e quando era notte». Venti giorni chiusa in una cella «stretta e alta, senza letto, con una lampada sempre accesa e un soffitto con una piccola finestrella sul soffitto da cui passava l’aria ma che neanche riuscivo a vedere».