[ Leggi dalla fonte originale]
“Luigi Di Maio non ha un voto. Chi conosce il fanciullo di oggi, lo evita. Trasformista, disposto a tutto, arrivista, incline al più turpe compromesso pur di stare nei palazzi. Perché il Pd dovrebbe concedergli il ‘diritto di tribuna’, un modo politicamente corretto per descrivere il solito paracadute sicuro, tipo la Boschi candidata a Bolzano nel 2018? Perché?”. Lo scrive su Facebook Alessandro Di Battista, tornato in Italia dopo il viaggio in Russia nel quale ha realizzato un reportage del Paese.
“Che rassicurazioni ha avuto mesi fa – continuaDi Battista-, quando portava, insieme aGrillo, ilMovimento 5 Stelletra le braccia diDraghi? Queste sono domande che dovrebbero avanzare i giornalisti. Ma, salvo rare e preziose eccezioni, oggi i giornalisti aDi Maionon chiedono nulla. Lo trattano come Mazzarino nonostante abbia dilapidato un consenso colossale costruito con il sudore della fronte anche (e soprattutto) di persone che non hanno chiesto mai nulla in cambio”, conclude l’ex parlamentare 5 stelle, a cui ha in qualche modo aperto ancheGiuseppe Conte. “Tutti mi chiedono diAlessandro Di Battista, è una persona seria e generosa che ha dato un grande contributo alla vittoria delM5s. Sul suo rientro ne discuteremo, ora c’è un nuovo percorso. Ci confronteremo in modo leale”, ha dichiarato il presidente delMovimento.
“Calenda che fino a poche ore fa fingeva attacchi di orticaria al solo sentir pronunciare il nome di Di Maio sta zitto e buono. Ha ottenuto poltrone su poltrone e gli basta così. La politica ridotta ad un ufficio di collocamento. Il Di Maio che ricordo io, ai tempi dell’onestà intellettuale o della fraudolenta recitazione, detestava il Pd come null’altro – ha aggiunto Di Battista -. Oggi, a quanto pare, il suo nome comparirà sotto il simbolo del Pd. Beh, se così fosse vi sarebbe una ragione in più per non votarli e per non avere nulla a che fare con loro. Questa è la politica politicante, ciò che più impedisce il cambiamento, ciò che è più distante dalle esigenze dei cittadini, dai loro drammi. Ciò che più allontana gli italiani dalle urne. Ciò che più indebolisce quel che resta della democrazia”.
“In tutto ciò – scrive ancora Di Battista – qua ‘si rischia’ un rapido decesso anche per “Impegno Civico (per le natiche di Di Maio)”. Dopo “Insieme per la Colla Vinilica” un nuovo, fondamentale, strumento per la democrazia, potrebbe scomparire a breve. Complimenti vivissimi a quei 65 fenomeni che gli sono andati dietro nella speranza di un posizionamento. Un pò come Aldo in “Tre uomini e un gamba” adesso non possono né scendere né salire, né scendere né salire. Ma forse anche per loro c’è un “sentiero”. Tornino dignitosamente alle loro vite evitando di postare foto di Di Maio come fosse uno statista. Uno Statista pensa allo Stato, Di Maio pensa a se stesso”, conclude Di Battista.