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Il Senato ricorda Berlusconi, rose bianche sullo scranno e Ronzulli in lacrime. Tajani: “Combattente della politica”. Il M5S rimane in silenzio

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“Vi prego di osservare qualche secondo di silenzio in sua memoria”. Inizia così la commemorazione al Senato del leader di Forza Italia. Ignazio La Russa è il primo a prendere la parola. “Silvio Berlusconi non c’è più o forse, in qualche modo, c’è più di prima”, ha detto il presidente di Palazzo Madama. “Le luci sovrastano di gran lunga le ombre e lasciano solo il posto alla gratitudine e al rimpianto per non averlo accanto in un momento in cui l’Italia avrebbe ancora bisogno dei suoi consigli”. Sullo scranno del Cav è stato poggiato un grande mazzo di rose bianche.

Accanto c’è una commossa Licia Ronzulli: “Oggi non parlerò a braccio. Non ne sarei capace perché travolta dal dolore e perché il presidente Berlusconi mi ha insegnato che nelle occasioni solenne non si parla a braccio, e questa è un’occasione solenne, nel dolore”, ha detto la senatrice rivolgendosi all’Aula. Presenti anche molti esponenti del governo, dai vice premier Antonio Tajani e Matteo Salvini, ai ministri Matteo Piantedosi e Roberto Calderoli. In tribuna c’è anche Gianni Letta, storico amico e collaboratore di Berlusconi, in rappresentanza della famiglia. 

(fotogramma)

Tutti i gruppi hanno deciso di intervenire ad eccezione del M5S: “Questa che certamente sarà l’ennesima beatificazione di un uomo che ha piegato tutto a proprio vantaggio e utilizzo, dalla giustizia, all’informazione, dalle istituzioni, ai corpi delle donne”, le parole di Alessandra Maiorino, vice capogruppo pentastellata. Duro l’intervento della senatrice del Gruppo per le Autonomie Julia Unterberger: “Non si può tacere come Berlusconi abbia fortemente danneggiato l’immagine della donna italiana”, ha detto.  

Ai 5 stelle risponde Matteo Salvini: “Mi spiace che non tutti prendano la parola in quest’aula ma è il bello della democrazia”, ha detto durante il suo intervento. “È stato un modello da seguire, invidiato e speranza per tanti”. E ancora: “Berlusconi voleva la pace e nostro dovere come Governo è perseguire la linea che porta alla pace”. Antonio Tajani ha ricordato l’ex premier come un “combattente della politica che ha sempre rispettato sempre e comunque tutti gli avversari, sottolineando sempre che nessuno di noi aveva problemi personali con chi non la pensava come lui, ma solo idee diverse”. Secondo il capogruppo di FdI l’ex premier “è stato un innovatore nei tanti campi nei cui si è cimentato”, ma “il vuoto che lascia non è solo nei traguardi che ha raggiunto ma soprattutto per la sua umanità”

Dai banchi dell’opposizione il primo a prendere la parola è stato Matteo Renzi: “La sinistra deve riconoscere in lui un unicum”. Sinistra che – ha continuato il senatore – “ha pensato troppo a lui negli ultimi trent’anni, pensando in alcuni casi solo a lui”. E conclude dando due consigli alla maggioranza. Il primo: “Se volete tenere alto il ricordo di Berlusconi intestategli un grande taglio delle tasse nella prossima manovra”. Il secondo: “Berlusconi scelse la strada del popolarismo europeo. Questo, lo dico a Salvini e a Meloni, è un punto politico su cui dovreste riflettere in vista del 2024”. A nome del Pd ad intervenire è il capogruppo Francesco Boccia, che ha parlato della scomparsa del Cav come di un evento “che chiude un grande ciclo politico”. “Sarebbe lunare – ha aggiunto l’esponente dem – non riconoscere un ruolo di primo piano nella vita politica italiana, tra alti e bassi, tra luci e ombre”. 

Giovedì mattina le commemorazioni si svolgeranno anche alla Camera. L’Aula di Montecitorio si dovrebbe riunire alle 10 e 30. Più tardi – alle 13 e 30 – Forza Italia convocherà tutti i gruppi parlamentari (compreso quello di Bruxelles) per fare il punto della situazione politica. Sul tavolo la nuova guida del partito dopo la morte del leader. Subito dopo, infatti, si terrà il comitato di presidenza che, a sua volta, convocherà il consiglio nazionale, organismo chiamato ad eleggere il reggente del partito che, salvo imprevisti, sarà Antonio Tajani. Almeno fino alla celebrazione del congresso. 

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