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Gli infortuni sono in calo, ma aumentano i decessi. Lo dicono gli ultimi dati dell’Inail. Le denunce di incidenti sul lavoro presentate nel primo bimestre dell’anno sono state 61.641, in diminuzione del 5,2% rispetto ai primi due mesi del 2024; gli infortuni in itinere, avvenuti cioè nel tragitto casa-lavoro, sono stati 12.181, in calo del 2,1%.
Le morti sul lavoro
Le denunce di infortunio con esito mortale sono state 97 (+6,6%, rispetto ai primi due mesi del 2024); quelle in itinere sono state 36 (+33,3%). L’Inail precisa che da questi dati sono esclusi gli studenti e che i numeri sono provvisori. Aumentano del 5,8% le patologie di origine professionale denunciate.
Tre morti sul lavoro in poche ore: “Strage senza fine”
a cura della redazione Cronaca nazionale
L’incremento maggiore in Veneto
L’incremento ha riguardato il settore industria e servizi, che passa da 80 a 82 denunce mortali, e l’agricoltura da 10 a 14. Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano il Veneto (+6), l’Umbria (+4), la Basilicata e la Puglia (+3 casi entrambe). I cali più evidenti in Sicilia (-4) e il Friuli Venezia Giulia (-2). Un calo si è registrato nelle isole: da 8 denunce si è passati a 3.
Le vittime sono uomini
L’incremento rilevato rispetto al bimestre gennaio-febbraio del 2024 riguarda soprattutto gli uomini: le denunce sono passate da 87 a 91. Mentre gli infortuni mortali che hanno riguardato donne sono stati 6, contro i 4 dell’anno scorso. Aumentano, però, solo le denunce per i lavoratori italiani (da 70 a 76), mentre quelle relative agli stranieri sono stabili a 21.