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BOLOGNA – Due associazioni a delinquere parallele, che hanno usato i lavoratori “come pedine” e il sindacato “come cosa propria, anche a livello economico”. Sono queste le accuse che hanno portato a Piacenza all’arresto di sei dirigenti sindacali di Si Cobas e Usb nel polo della logistica. Oggi a Bologna c’è il riesame, dove si deciderà sulla convalida degli arresti. E in 200 attivisti delle sigle sindacali di base stanno bloccando via D’Azeglio, la strada davanti al Tribunale.
Agli arresti domiciliari (la procura aveva chiesto gli arresti in carcere) sono finiti quattro esponenti del Si Cobas, e cioè il coordinatore nazionale Aldo Milani e tre dirigenti piacentini, Mohamed Arafat, Carlo Pallavicini e Bruno Scagnelli. Più due dell’Usb, Abed Issa Mohamed e Roberto Montanari, cui si aggiungono altri due con obbligo di firma o divieto di dimora a Piacenza.