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I dati sull’influenza fanno registrare un calo ma il picco deve ancora arrivare. E’ quanto emerge dal report RespiVirNet. Nella cinquantaduesima settimana del 2024, dal 23 al 29 dicembre 2024, vi è stata una lieve, ma attesa, diminuzione del numero di casi di sindrome simil-influenzale dovuta alla chiusura delle scuole per le festività. I casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, risultano essere circa 582.500, per un totale di circa 5.186.300 casi a partire dall’inizio della sorveglianza. Il livello d’incidenza è pari a 9,9 casi per mille assistiti (10,5 nella settimana precedente), mentre nella stessa settimana della scorsa stagione l’incidenza raggiungeva il picco stagionale con 18,4 casi per mille assistiti.
Casi giù in tutte le fasce di età
Diminuiscono i casi in tutte le fasce di età, maggiormente nei bambini sotto i cinque anni di età, in cui l’incidenza è pari a 23,6 casi per mille assistiti sebbene in diminuzione (27,7 nella settimana precedente). Maggiormente colpite le Regioni Liguria, Toscana, Lazio e Campania con valori di incidenza sopra gli 11 casi per mille assistiti. Basilicata e la Calabria non hanno attivato la sorveglianza epidemiologica. Il numero di sindromi simil-influenzali è sostenuto, oltre che dai virus influenzali, anche da altri virus respiratori.
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Secondo il rapporto virologico 2024-25, la percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza sul totale dei campioni analizzati risulta pari al 16,8%, in ulteriore aumento rispetto alla settimana precedente (10,5%).
In particolare, su 810 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete RespiVirNet, 136 sono risultati positivi al virus influenzale, 111 di tipo A (48 di sottotipo H1N1pdm09, 19 H3N2 e 44 non ancora sottotipizzati) e 25 di tipo B. Tra i campioni analizzati, 82 (10%) sono risultati positivi per VRS, 17 (2%) per SARS-CoV-2 e i rimanenti 209 sono risultati positivi per altri virus respiratori, di cui: 97 (12%) Rhinovirus, 49 Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, 38 Adenovirus, 10 Metapneumovirus, 9 virus Parainfluenzali e 6 Bocavirus.
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di Adele Palumbo
Il picco atteso a metà gennaio
“La situazione dell’influenza sembra sia esplosa, pur non avendo raggiunto il picco. Evidentemente è normale che sia così, i bambini e i ragazzi hanno smesso di andare a scuola e hanno portato i virus in casa con i nonni, gli zii, i genitori, e i parenti vari. Così l’influenza è esplosa, come ampiamente atteso. Il picco è previsto per la metà di gennaio”, afferma Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova.
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I sintomi e le cure
“Dovremo dire a tutti i cittadini che, siccome questa è una forma influenzale lunga che porta ad avere la febbre per 3-4 o anche 5 giorni e con temperatura a 39-40°, di non correre in ospedale soltanto perché non scende. La febbre non scende perché è il normale corso dell’influenza – conclude Bassetti – Si prendono gli antipiretici, si sta a casa. Evitiamo gli antibiotici ed evitiamo di correre nei pronto soccorso perché rischiamo veramente il tracollo”.