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Insufficienza venosa e caldo: i sintomi e i consigli dell’esperto

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Ecco un estratto dell’intervista di Radio RTL 102.5 al professor Angelo Santoliquido, direttore UOC Angiologia e diagnostica vascolare non invasiva del Policlinico Gemelli di Roma. Scorri fino in fondo, troverai il link per ascoltare la versione integrale

Bella stagione, sì, ma con il caldo purtroppo l’insufficienza venosa può peggiorare. Il calore, infatti, dilata i vasi superficiali e la circolazione, di conseguenza, rallenta. Ecco sull’argomento un estratto dell’intervista di Radio RTL 102.5 al professor Angelo Santoliquido, direttore UOC Angiologia e diagnostica vascolare non invasiva del Policlinico Gemelli di Roma. 

Professore, in che modo il caldo estivo e l’insufficienza venosa alle gambe sono correlati?

Il caldo estivo ha un impatto negativo sulla circolazione venosa. Quando le vene non funzionano correttamente e il sangue tende a ristagnare verso il basso, la vasodilatazione causata dal caldo dalle temperature alte peggiora il problema, facendo sì che i liquidi si accumulino ancora di più verso il basso. Di conseguenza, i sintomi tipici dell’insufficienza venosa si aggravano considerevolmente.

Quali sono i sintomi dell’insufficienza venosa?

I sintomi includono una sensazione di pesantezza, che è più comune e più pronunciata verso la fine della giornata. Quali sono? Principalmente gonfiore: le gambe si gonfiano soprattutto nella zona della caviglia e del piede a causa dell’effetto gravitazionale; dolori: le gambe risultano stanche, doloranti, pruriginose e soggette a crampi dopo una giornata trascorsa in piedi. Durante l’estate, la perdita di sali minerali attraverso il sudore aumenta il rischio di crampi a causa della carenza di potassio e magnesio.

Come viene influenzata la circolazione venosa dalle alte temperature?

Le vene svolgono la funzione di condurre il sangue dalla periferia del corpo verso i polmoni per l’ossigenazione. Ciò è possibile grazie alla presenza di valvole unidirezionali all’interno delle vene, che permettono al sangue di fluire solo verso l’alto. Quando fa caldo e si verifica una vasodilatazione, i liquidi presenti all’interno delle vene tendono a fuoriuscire nel tessuto sottocutaneo. Se le vene e il sistema linfatico associato non funzionano in modo efficiente, questi liquidi si accumulano sempre di più e incontrano difficoltà nel ritornare verso l’alto dove le vene non funzionano correttamente. Ecco perché, una cattiva funzionalità venosa peggiora un problema che è influenzato dalle condizioni climatiche estive.

Esistono persone più predisposte di altre a sviluppare l’insufficienza venosa?

Le donne sono più predisposte rispetto agli uomini. In particolare, le donne sono più suscettibili durante la giovinezza a causa dei cambiamenti ormonali. Questa differenza si mantiene fino alla menopausa, dopodiché uomini e donne presentano una predisposizione simile. Altri fattori di rischio includono lavori che richiedono una posizione sedentaria prolungata, tanto che i dispositivi che monitorano l’attività ci invitano ad alzarci in caso di lunghi periodi di sedentarietà. Anche l’obesità rappresenta un fattore di rischio significativo, poiché un peso eccessivo aumenta il carico sulle gambe. Inoltre, l’aspetto più rilevante, su cui non possiamo agire, è la componente genetica.

Come possiamo contrastare i sintomi dell’insufficienza venosa?

L’insufficienza venosa interessa moltissime persone, circa il 55% della popolazione in generale ha qualche forma di problema alle vene. È una malattia estremamente diffusa. Come possiamo affrontare il problema? Dipende sia da comportamenti individuali che dall’uso di farmaci. In primo luogo, camminare e muoversi è fondamentale. Se si ha un lavoro sedentario, è necessario alzarsi e fare due passi di tanto in tanto, attivando la pompa del polpaccio. Un’altra cosa da fare è l’attività fisica. Purtroppo, la sedentarietà è diventata un vero problema, spesso si preferisce utilizzare l’auto anche per brevi spostamenti, ma basterebbe camminare mezz’ora al giorno indossando le scarpe adatte. Le scarpe basse sono le peggiori per la postura e la circolazione. Le donne possono avere problemi alle gambe a causa dell’uso di scarpe sbagliate. La postura è fondamentale, tutto dipende da come camminiamo.

 Abbiamo parlato delle scarpe basse, ma cosa succede con i tacchi alti?

Tra un tacco alto e una ballerina, è meglio optare per il tacco. Ma quale? È consigliabile un tacco intermedio tra 5 e 8 centimetri. Tuttavia, è fondamentale utilizzare scarpe comode.

Ci sono consigli alimentari da seguire? Il consumo di sale può influire sull’insufficienza venosa?

Come è noto, il sale e il contenuto di sodio possono favorire la ritenzione idrica. Tuttavia, questa non dipende solo dal sale. Il consumo di alcol o di carboidrati può causare sensazione di pesantezza alle gambe. È importante consumare più frutta e verdura di stagione e fare attenzione alle fonti occulte di sale, come i cibi insaccati e i formaggi stagionati.  L’assunzione di acqua è fondamentale (specialmente per gli anziani che possono avvertire meno la sete) poiché è necessario un adeguato ricambio per gli arti inferiori.

Puoi ascoltare l’intervista completa al professor Angelo Santoliquido del Policlinico Gemelli di Roma su RTL 102.5 Play News “Lifestyle” con Ludovica Marafini e Ilaria Arpino: Caldo e insufficienza venosa.

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Tag: gambe, insufficienza venosa.

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