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Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha sentito questa mattina la senatrice a vita Liliana Segre, per esprimerle solidarietà dopo gli attacchi ricevuti nel corso della manifestazione pro Palestina di sabato. Si è trattato, a quanto si apprende, di una telefonata cordiale, in cui il sindaco ha ribadito l’assoluta centralità della senatrice a vita per la comunità milanese ed ha espresso il suo affetto personale. Al di là della vicenda, c’è comunque molta attenzione a Palazzo Marino sul clima di tensione che si sta respirando in città nei confronti della Comunità ebraica.
La senatrice a vita in queste ore sta ricevendo moltissime attestazioni di solidarietà, ma quella del sindaco sicuramente le fa molto piacere, anche nel ricordo della marcia che si svolse a Milano, nel 2019, per iniziativa del Comune, quando le venne assegnata la scorta per le minacce online.
Il rapporto fra il sindaco e Liliana Segre è da sempre molto confidenziale e amichevole, lei è sempre ospite d’onore a Palazzo Marino in occasione dei momenti salienti che ricordano la Shoah, come la giornata della Memoria il 27 ottobre. Non sono mancate a volte scherzose tirate d’orecchio da parte della senatrice nei confronti del sindaco, in particolare per il ritardo con cui è stata realizzata la segnaletica per il Memoriale della Shoah al Binario 21 della Stazione Centrale.
Intanto il figlio Luciano Bellipaci ha ricevuto stamattina la telefonata di Primo Minelli, presidente dell’Anpi provinciale, che voleva testimoniare solidarietà alla senatrice dopo i cartelli ingiuriosi inalberati dai Carc al corteo di sabato. Solidarietà che è decisamente bipartisan: “Quando si parla di neonazismo bisognerebbe andare a vedere i cretini che ancora oggi ce l’hanno con Israele e con gli ebrei e con la Segre” ha detto il vicepremier Matteo Salvini, a margine di un convengo di Anci Lombardia. “Sapere da italiano che il ghetto di Venezia ha bisogno di controlli rafforzati perché c’è gente che non ha capito niente del massacro degli ebrei della seconda guerra mondiale per me va ricoverato o incarcerato a seconda dei casi”, ha aggiunto il leader della Lega. Così come “chi va in giro cianciando di diritti e di pace a proposito di Libano e Palestina e poi vorrebbe sterminare un popolo e cancellare uno Stato dalla cartina geografica”. Meno tranchant, ma comunque duro, il commento del ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Siamo amici di Israele e bisogna stare attenti al rischio dell’antisemitismo. Bisogna fare attenzione a non confondere le critiche alla politica di Netanyahu con gli ebrei che vivono nel mondo. L’antisemitismo è un rigurgito che va assolutamente stroncato, grande solidarietà alla senatrice Segre e a tutti coloro che sono stati additati al pubblico ludibrio”.