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Insulti razzisti a un calciatore avversario, le scuse dell’Audace. “Profondamente indignati. Gesto contrario ai nostri valori”

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La società di calcio Audace di Parma, storico sodalizio giovanile della città, ha deciso di prendere posizione pubblicamente dopo l’ammenda subita a causa degli insulti razzisti rivolti a un calciatore avversario dal genitore di un atleta tesserato.

Il club e il presidente Luigi Mavilla hanno pubblicato una presa di posizione alla luce di “comportamenti poco responsabili e certamente condannabili”.

L’Us Audace è stata infatti sottoposta a un provvedimento disciplinare da parte del giudice sportivo in seguito a espressioni offensive per motivi di discriminazione razziale nei confronti di un giocatore della sqaudra avversaria e raccolte dal direttore di gara.

“Il nostro intento – viene subito sottolineato – non è eccepire o ricorrere avverso tale provvedimento, che rispettiamo, ma con fermezza prendiamo le distanze da simili espressioni che non ci appartengono, al contrario laddove accadano ci indignano profondamente in quanto vanno contro i valori Audacini che con tanta passione e impegno mettiamo in pratica ogni giorno coi nostri atleti ed atlete dentro e fuori i campi da gioco”.

“Sulle nostre maglie abbiamo inciso la frase ‘ragazze e ragazzi alla pari su ogni campo per crescere insieme’ per affermare la parità di genere in cui crediamo. Uno dei nostri valori fondamentali è quello dell’inclusione. Ogni giorno siamo in prima linea accanto a chi è meno fortunato per dargli voce, supporto, collaborazione, solidarietà con azioni concrete e testimoniabili”, si legge nella nota della società.

“Chiunque entra a far parte dell’Audace a qualunque titolo, genitori degli atleti compresi, firma e quindi accetta e si impegna a rispettare le regole del Codice di condotta per famiglie e accompagnatori che prevede, tra i vari punti, che ci si impegni a: tenere un comportamento collaborativo e rispettoso nei confronti di tutti i soggetti coinvolti siano essi giocatori, giocatrici, tecnici o altri membri dello staff, genitori, direttori di gara ecc.; – promuovere il fairplay e favorirlo in tutte le circostanza; non usare o tollerare comportamenti o linguaggi offensivi, da o verso qualsiasi giocatore, giocatrice, direttore di gara o qualsiasi altro soggetto coinvolto;da spettatori non usare un linguaggio irriverente e non infastidire l’arbitro, l’allenatore o i giocatori sia della squadra dei propri figli che degli avversarsi. Per tutto questo siamo ancora più indignati ed arrabbiati per quanto accaduto”, scrive il club.

“In veste di presidente, Audacino, essere umano sono profondamente toccato e deluso da questa triste vicenda da cui prendo le distanze ed esprimo la mia più sincera vicinanza a chiunque subisca tali offese. Da qui io e il mio intero staff ripartiamo ad affermare con la stessa forza e vigore di sempre i valori dell’Audacino e a metterli in pratica con la stessa determinazione e convinzione che ci distingue da ben 72 anni. Nessuno potrà minare questa certezza”.

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