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La corsa di Omicron, contagi in crescita di oltre due volte e mezzo: in una settimana +163%

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La variante Omicron invade l’Italia e fa schizzare il numero di casi settimanali a un livello fino ad ora nemmeno immaginato. Tra il 27 dicembre e ieri i nuovi contagiati sono stati 680.688, cioè il 163%, oltre due volte e mezzo, in più dei sette giorni precedenti, quando erano stati 258.143 (con un aumento del 57,7%). Il problema è che non siamo certo alla fine della corsa della variante nel nostro Paese. Anzi, i tecnici si aspettano che la diffusione continui a crescere, spinta da una maggiore contagiosità di Omicron, già dimostrata in altri Paesi e ormai lampante anche nel nostro. Con le feste in tanti sono andati a farsi il tampone per incontrare amici e parenti ma moltissime persone hanno fatto la fila davanti alle farmacie e ai punti diagnostici delle Asl perché avevano sintomi o erano contatti di positivi. Così è stato battuto anche il record ti test fatti. Sempre nella settimana conclusa domenica 2 gennaio sono stati 6 milioni e 192 mila contro i quasi 5 milioni della precedente. Se confrontati con quelli dei positivi, comunque, questi due dati dimostrano come la pandemia abbia iniziato a correre.

Con questo ritmo di crescita, e i nuovi positivi che ogni giorno sono di più di coloro che si negativizzano, siamo arrivati a quasi 1,1 milioni di persone infettate in questo momento. Il dato tra l’altro è certamente sottostimato, visto che molti asintomatici sfuggono.

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Alcune regioni quadruplicano i casi

La situazione delle Regioni è abbastanza variegata. Anche se tutte crescono, c’è chi addirittura quadruplica i casi e chi invece nemmeno li raddoppia. Ecco i numeri. L’Abruzzo passa da 3.341 a 15.114  casi (+11.773, +352,3%), la Basilicata da 1.140 a 3.282 (+2.142, +187,8%), la Calabria da 4.275 a 8.845 (+4.570, +106,9%), la Campania da 20.826 a 64.433 (+43.607, +209,3%), l’Emilia-Romagna da 19.015 a 49.643 (+30.628, +161%), il Friuli Venezia Giulia da 5.127 a 10.698 (+5.571, +108,6%), il Lazio da 20.737 a 47.127 (+26.390, +127,2%), la Liguria da 7.305 a 11.147 (+3.842, +52,5%), la Lombardia da 72.307 a 194.861 (+122.554, +169,4%), le Marche da 5.074 a 9.325 (+4.251, +83,7%), il Molise da 348 a 1.647 (+1.299, +373,2%), la Provincia di Bolzano da 2.005 a 3.680 (+1.675, +83,5%), la Provincia di Trento da 2.184 a 6.390 (+4.206, +192,5%), il Piemonte da 22.281 a 55.300 (+33.019, +148,1%), la Puglia da 6.391 a 22.062 (+15.671, +245,2%), la Sardegna 2.275 a 5.202 (+2.927, +128,6%), la Sicilia da 11.823 a 27.789 (+15.966, +135%), la Toscana da 16.939 a 68.677 (+51.738, +305,4%), l’Umbria da 4.922 a 17.371 (+12.449, +252,9%), la Valle d’Aosta da 694 a 1.720 (+1.026, +147,8%), il Veneto da 29.134 a 56.375 (+27.241, +93,5%)

Liguria, Marche, Trento e Calabria a rischio arancione. In 4 entrano in giallo

A questo ritmo non passerà molto tempo prima che alcune Regioni finiscano in arancione. Per raggiungere quello scenario l’occupazione dei posti di terapia intensiva deve essere superiore al 20% e quella dei reparti ordinari al 30%. I dati peggiori al momento li hanno la Liguria (20,8% e 28,9%) che certamente cambierà colore lunedì prossimo, poi le Marche (23,9% e 22,8%), la Provincia di Trento (24,4% e 22,1%) ma anche la Calabria (16,6% e 29,7%). Da oggi intanto sale a 9 il numero di Regioni e Province in giallo. Entrano in questa zona infatti Lazio, Piemonte, Sicilia e Lombardia che si aggiungono a Calabria, Friuli, Marche, Veneto e le Province di Trento e Bolzano. Va ricordato che alla luce dei vari provvedimenti presi nelle ultime settimane dal governo, come l’obbligo di mascherina all’aperto per tutti, tra zona bianca e zona gialla non ci sono differenze.

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Ricoveri su del 27%

La crescita dei ricoveri non è nemmeno paragonabile a quella dei casi. Del resto la variante Omicron è considerata meno virulenta e in Italia si trova davanti una popolazione con un tasso di vaccinazione piuttosto alto. Però l’aumento si vede, ed è più accentuato di quelli delle ultime settimane. E visti i dati assoluti dei contagiati si teme che possa crescere ancora. Ieri negli ospedali italiani, tra terapie intensive e reparti ordinari, erano ricoverati 13.075 pazienti con il Covid, cioè 2.766 in più della settimana precedente (+26.8%). Domenica 26 dicembre si era osservato un incremento più basso, del 18%.

In terapia intensiva invece ieri erano in cura 1.319 persone, contro le 1.089 di domenica 26 dicembre. Quei 230 malati in più rappresentano il 21,1%. Gli aumenti precedenti erano stati del 12,7% e 16,5%. Bisogna ricordare che nei momenti più duri della pandemia, dal punto di vista dei ricoveri, negli ospedali sono entrate anche 38 mila persone, delle quali fino a 4 mila in terapia intensiva. Siamo quindi molto distanti da quei livelli.

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Contenuta la crescita dei decessi

Un dato che non cresce in modo particolare è quello dei decessi, che nella scorsa settimana sono stati 1.035 contro i 970 della precedente. L’incremento è quindi del 6,7%, più basso di quelli precedenti, che erano stati del 19,7% e 27,3% della precedente. Su questi numeri, i più drammatici, gli effetti di Omicron non si vedono e si spera che la variante sia davvero meno violenta e non faccia crescere i numeri dei decessi.

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