Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli n. 3830/21

VIES Newsletter

Gratuito / Prova ora

Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli n. 3830/21

La mediazione di Appendino scuote il Movimento, stanco per “la diatriba” Grillo-Conte

[ Leggi dalla fonte originale]  

«Il M5S è un metodo e un’idea prima di un collocamento politico, e penso che soprattutto Appendino possa essere una figura chiave per sciogliere questo folle nodo che si è creato nella diatriba tra il fondatore e il garante del Movimento», dice a Radio Cusano Danilo Toninelli, ex ministro e deputato per due legislatura, ancora molto ascoltato nel mondo 5 Stelle. L’intervista a Repubblica della già sindaca di Torino e oggi vicepresidente del M5S non è passata inosservata nel partito. Quel suo «il Movimento non è né di Beppe Grillo né di Giuseppe Conte» può essere infatti letto come un posizionamento di mediazione tra due posizioni che oggi appaiono inconciliabili; ma anche come un voler andare oltre a due personalismi che stanno facendo implodere le 5 Stelle.

In un dibattito interno polarizzato dalle uscite durissime l’uno contro l’altro tra Grillo e Conte, nelle ultime ore sono emerse le voci di Appendino e di un’altra ex sindaca, ma di Roma, Virginia Raggi. Una concomitanza sospetta, per qualcuno, come si stesse creando un’alternativa alla guida del partito, capace al contempo di placare le ire del comico genovese. Anche perché il rapporto tra le due è ottimo. In realtà non ci sarebbe alcun collegamento, pura casualità. Raggi è sempre stata più o meno apertamente contraria al disegno contiano di un partito di area progressista, sposando invece l’integralismo (per così dire, visto che fu uno dei sostenitori del governo gialloverde e poi di quello di Mario Draghi) di Grillo. Mentre Appendino è organica al “partito di Conte”, anche se non acritica, ad esempio come quando nel suo colloquio ha fatto riferimento al bisogno di «maggiore collegialità» alla guida del Movimento. «Sento parlare di “ritorno alle origini”, ma cosa vuol dire? Noi abbiamo il dovere morale di guardare avanti», ha poi aggiunto Appendino in una diretta social, frasi che sembravano una risposta proprio a Raggi.

Comunque sia, con un congresso costituente alle porte lo scontro al vertice, dove entrambi i contendenti non sembrano intenzionati a fare passi indietro, rischia davvero di sconquassare un partito ai minimi termini, visto che il 9,99 per cento delle Europee è il peggior risultato dal 2013 a questa parte. E quindi il tentativo, e la voglia, di non restare schiacciati attorno ai due “macho alfa” è diffusa. «Se sto con Conte o con Grillo? È come chiedere se sto con mamma o papà. Io sto con chi vuole il bene del Movimento, ma dopo tanti anni dobbiamo necessariamente affrontare dei cambiamenti», le parole di Francesco Silvestri, capogruppo alla Camera, oggi a “L’Attimo Fuggente” condotto da Luca Telese e Giuliano Guida Bardi su Giornale Radio. «Sono d’accordo con Appendino – è la posizione del deputato Antonino Iaria – ora la costituente è l’occasione di ricompattare la nostra comunità sui temi, che sono le fondamenta con i quali possiamo provare a cambiare il Paese e confrontarci con le altre forze politiche che vogliono farlo veramente».

Insomma, il né-né di Appendino serve ad allentare la tensione ma in filigrana racconta anche una sensazione diffusa: sia Grillo che Conte, per motivi e con “colpe” diverse, a un pezzo di Movimento hanno stancato.

 

Il Portale Web dell’informazione libera

VIES TV

L’articolo che hai letto è stato di tuo interesse?

Scopri gli articoli correlati e lascia un commento!

Contattaci per info e collaborazioni.

Tags

Condividi questo post:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla nostra Newsletter mensile

Ricevi notifiche e riepiloghi delle notizie del mese

Non ti invieremo mai nessuno spam,
solo contenuti utili e di valore.

Il portale web dell’informazione libera.