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La nomina di Fitto in Ue, la soddisfazione di Meloni e il gelo delle opposizioni: M5S verso il no in aula a Bruxelles. Riflessione nel Pd

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Soddisfatto il centrodestra, a partire dalla premier Giorgia Meloni. Scettico il centrosinistra. La nomina di Raffaele Fitto a vice presidente esecutivo della Commissione europea con delega alla Coesione e alle Riforme fa gioire la maggioranza, apre una riflessione nel Pd che preferisce non sbilanciarsi e mostra un M5S molto critico orientato verso il no in aula a Bruxelles “per i magri risultati dell’implementazione del Pnrr” in Italia, come riferiscono alcune fonti del Movimento.

Ursula von der Leyen, nel giorno della presentazione della sua nuova commissione Ue a Strasburgo, ha diffuso sui social network un post con le fotografie di tutti i componenti della compagine, sottoposta all’esame dell’Europarlamento. “Insieme saremo un’unica squadra, al lavoro per raggiungere un obiettivo comune: rendere l’Europa più forte”, le parole di von der Leyen. Che ha deciso di nominare per il suo secondo mandato “sei vice presidenti esecutivi: quattro donne, due uomini”, tra cui Fitto. “Un riconoscimento importante che conferma il ritrovato ruolo centrale della nostra Nazione in ambito Ue. L’Italia torna finalmente protagonista in Europa – commenta Giorgia Meloni sui social – In bocca al lupo Raffaele, siamo certi che svolgerai benissimo il tuo incarico nell’interesse dell’Europa e dell’Italia”.

C’è soddisfazione nella maggioranza, dalla senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli al capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti, dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, agli altri ministri Urso e Pichetto. “È un’ottima notizia che conferma la credibilità e il ruolo di peso che l’Italia svolge e continuerà a svolgere in Europa! uUn successo del governo. Congratulazioni Raffaele!”, scrive su X Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vice premier. Buon lavoro a Fitto anche da Matteo Salvini: “Certi che saprà portare avanti gli interessi dell’Italia con buonsenso e concretezza”, commenta l’altro vice premier e ministro delle Infrastrutture su X. Per il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi la nomina di Fitto “è un grande riconoscimento che dimostra la centralità dell’Italia in Europa”.

Nel centrosinistra molto critico il M5S. L’argomento sarà al centro di una riunione degli europarlamentari pentastellati dopo l’audizione di Fitto nelle commissioni competenti. Al momento il no è la scelta più accreditata. Si apre una riflessione nel Partito democratico. “Nasce una Commissione conservatrice specchio dei governi europei di questo momento. Un passo indietro. Ci impegneremo in Parlamento per garantire un’Europa più forte e più umana. Il commissario Fitto si liberi dalla retorica anti europeista del governo che lo ha indicato”, commenta Nicola Zingaretti, capodelegazione eurodeputati Pd. Un passo indietro, “stampo conservatore e dipendente dal consenso dei governi. Una cesura dal passato”, per il deputato dem Enzo Amendola che augura a Fitto di“liberarsi della narrativa sovranista del suo governo”. I complimenti sono arrivati da un altro eurodeputato Pd, Antonio Decaro: “Credo che l’Italia sia rappresentata da un esponente del governo qualificato e capace di interloquire senza forzature ideologiche. Conosco Raffaele Fitto da più di vent’anni – aggiunge – oltre ad essere italiani siamo anche entrambi pugliesi, da sempre abbiamo lavorato su fronti e schieramenti politici opposti ma quando si è trattato di collaborare per il bene del Paese e dei Comuni italiani, che ho rappresentato alla guida dell’associazione nazionale fino a maggio scorso, ho trovato in lui un interlocutore attento e disponibile. La delega alla Coesione è strategica per l’Italia e per tutti i paesi del sud dell’Europa che anche Fitto conosce molto bene”. Per l’eurodeputata Alessandra Moretti, vice capodelegazione del Pd, “il primo grande ostacolo per Fitto sarà proprio in casa Meloni visto che Orbán è uno strenuo sostenitore dell’attuale modalità di voto. La leader di FdI deve uscire dall’ambiguità e Fitto dovrà scegliere la strada dell’Europa, queste contraddizioni interne a Ecr e FdI esploderanno presto”.

 

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