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Tra le novità di iPhone 16, una delle differenze con iPhone 15 passate quasi in secondo piano è la velocità di ricarica wireless con MagSafe, che supera gli standard di Qi2 e arriva fino a 25W. Questa rinnovata velocità è riportata sul sito ufficiale di Apple, dove invece non c’è alcuna informazione sulla velocità massima via cavo.
Ricarica iPhone 16: MagSafe a 25W, cablato chissà
Nelle informazioni sulla ricarica, Apple sbandiera la rinnovata velocità di 25W di MagSafe, ma non dice che anche la velocità di ricarica via cavo è aumentata: secondo una certificazione per il mercato cinese, la ricarica via cavo dei nuovi iPhone 16 arriva fino a 45W (anche se, secondo altre fonti basate su test sul campo, l’effettiva velocità massima è di 39W). In ogni caso molto superiore rispetto agli iPhone 15, dove la velocità massima via cavo era di 27W.
In ogni caso, per Apple poco importa: l’unica informazione riportata sul sito è che la ricarica rapida consente di caricare il 50% in mezz’ora con un alimentatore da 20W, esattamente come nei modelli precedenti.
E il motivo per cui la ricarica via cavo non viene menzionata è piuttosto chiaro: Apple vuole spingere sul MagSafe, e ha tutte le buone ragioni per farlo.
MagSafe è un’idea semplice, ma funziona tanto bene da essere diventata uno standard
Apple ha lanciato il primo connettore MagSafe per iPhone nel 2020, quattro anni fa, e allora probabilmente quasi nessuno si aspettava che questa tecnologia, tanto semplice quanto funzionale, sarebbe diventata uno standard.
Eppure è andata esattamente così e qualche mese fa abbiamo già iniziato a vedere i primi smartphone Android con aggancio in stile MagSafe: l’idea di un magnete circolare che tiene ben fermo lo smartphone durante la ricarica wireless è infatti parte del nuovo standard Qi2.
Assicurare il dispositivo nella posizione corretta, in modo che le bobine per la ricarica senza fili siano ben allineate è una soluzione intelligente per massimizzare la velocità di ricarica (fino a 15W per i nuovi caricatori Qi2) e ridurre gli sprechi di energia.
Un ecosistema di accessori
Il motivo per cui ad Apple interessa così tanto il connettore MagSafe non riguarda solo la ricarica, ma anche e soprattutto l’ecosistema di accessori che si è creato intorno a questo connettore.
A MagSafe non ci si agganciano solo caricabatterie e power bank: ci sono una pletora di accessori più o meno peculiari progettati per restare attaccati magneticamente al retro di iPhone. Portafogli e porta tessere, ovviamente, ma anche ventole per raffreddare l’iPhone, DAC esterni che riportano il jack audio, grip fotografici con tasto di scatto dedicato, addirittura dock che seguono l’utente durante le riprese.
Insomma, ce n’è veramente per tutti i gusti e, a volte, questo genere di accessori può fare davvero la differenza, specialmente per usi professionali.
Un powerbank con MagSafe è schifosamente comodo per non doversi portare dietro un cavetto ogni volta, ma un camera grip o una dock che segue l’utente durante le riprese può fare la differenza per chi con iPhone ci lavora.
È uno spreco, ma è troppo comodo per rinunciarci
E poi c’è quel problema lì, che si chiama pigrizia, e che mi porta ad abusare di MagSafe anche se non vorrei.
La ricarica wireless, infatti, è tendenzialmente meno efficiente di quella cablata, e perfino Apple ce lo ricorda con una notifica quando colleghiamo per la prima volta un caricabatterie wireless.
Insomma, la ricarica wireless consuma più energia ed è anche peggio per la batteria, dato che può – specialmente con temperature esterne elevate – può portare a surriscaldamenti, che non fanno bene alla batteria.
Eppure, nonostante sappia tutte queste cose, eccomi lì che cedo ogni volta alla pigrizia, circondato di caricabatteria MagSafe (sul comodino, accanto al monitor a casa, in ufficio, sul power bank).
Perché se la ricarica wireless di per sé è una grande comodità, la ricarica wireless con MagSafe è una vera goduria. Avvicini il telefono alla base e snap, si attacca saldamente per far un pieno di energia.
E poi ruotandolo in orizzontale c’è anche Stand By, che è proprio la ciliegina sulla torta con cui Apple ama coccolare i suoi utenti e i loro vizi.
La fine del cavo?
Personalmente non credo che vedremo sparire il cavo di ricarica presto, ma non dubito che sarebbe la direzione che Apple vorrebbe prendere se potesse (e se non dovesse sottostare a tutte le leggi in merito).
Insomma, ci vorrà ancora un bel po’ prima che il MagSafe (e connettori analoghi) diventino l’unico strumento per la ricarica dei nostri dispositivi. Nell’attesa, potete ingannare il tempo scoprendo qualcosa in più su come funzionano le varie tecnologie legate alla ricarica:
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