[ Leggi dalla fonte originale]
C’è poco da fare, il successo di Google è nato soprattutto dall’affidabilità dei risultati del suo motore di ricerca. Da quando è nata, nel lontano 1998, con donazioni di parenti e amici, la crescita è stata esponenziale, e così anche l’affidabilità delle risposte alle nostre domande. Nelle sue lezioni, Sebastian Thrun, uno dei maggiori collaboratori del progetto, professore a Stanford e fondatore della piattaforma di corsi online Udacity, fa sempre l’esempio di come nei primi anni 2000 erano migliorati nella ricerca di “Chicago Bulls“, passando da risultati su Chicago e tori alla nota squadra di basket.
Tutto questo è avvenuto grazie all’intelligenza artificiale, ora sempre più importante grazie all’ultimo modello, MUM, e al collaudato BERT, ma senza dimenticare l’apporto umano grazie ai valutatori e agli utenti.
Pandu Nayak, Google Fellow e Vice Presidente del reparto ricerca, in un incisivo post ha condiviso alcune informazioni su come questi due modelli di intelligenza artificiale aiutano la ricerca. Due sono le parole chiave: sicurezza e affidabilità. Per queste la comprensione del linguaggio attraverso il machine learning è basilare.
Affidabilità, grazie a MUM, che omprende meglio le motivazioni dietro le domande delle persone e permette di:
ottenere immediatamente risultati utili, per esempio
un numero verde nel caso di una ricerca in un momento di estrema necessità, tipo violenza domestica
crisi personale
ottenere un risultato attinente quando non c’è una risposta ovvia (per esempio se si è scalato il Monte Adams, si vuol fare un’escursione sul Monte Fuji il prossimo autunno e si vuole sapere come prepararsi).
Sicurezza, grazie a BERT, particolarmente efficace nel ridurre i contenuti espliciti per le ricerche relative a etnia, orientamento sessuale e genere, e insieme al filtro antispam di MUM consente di:
evitare contenuti non desiderati
filtrare contenuti scioccanti non desiderati
filtrare risultati espliciti, grazie al filtro Safesearch
riconoscimento degli spam
Gli algoritmi di Google sono allenati su 75 lingue e l’azienda promette di usare il suo nuovo modello MUM nei prossimi mesi per migliorare sempre più i loro servizi.
Fonte:
Google Italia