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Un fascicolo aperto dalla procura di Vicenza – dopo aver ricevuto la rogatoria dalle autorità statunitensi – e un nuovo sopralluogo a Cogollo del Cengio. Si riapre con queste due novità, sul fronte giudiziario italiano, il giallo internazionale che coinvolge Ana Maria Henao, l’ereditiera quarantenne di cui non si sa più nulla dallo scorso 2 febbraio. Per la sua scomparsa il marito, David Knezevich, è in carcere a Miami, dove rischia la pena di morte. E’ in carcere dallo scorso maggio con l’accusa di omicidio, rapimento e violenza domestica su una cittadina americana all’estero.
Movente e assassino
Mettere insieme i tasselli in una indagine che ha coinvolto la polizia federale americana, le autorità spagnole, serbe e ora anche italiane, non è stato e non è facile e sebbene ogni indizio raccolto porti dritto al marito, che era stato lasciato, e che vede come movente una eredità di 15 milioni di euro che con il divorzio sarebbe svanita. E il mancato ritrovamento del corpo della donna non aiuta il quadro probatorio. Ecco perché, come racconta il Miami Herald, a distanza di 11 mesi dalla scomparsa di Ana Henao, si riparte con indagini e sopralluoghi laddove il cadavere potrebbe trovarsi: nei boschi di Cogollo del Cengio. Come le indagini arrivino nel comune veneto di tremila anime ai piedi dell’Altopiano di Asiago, lo raccontano le tracce lasciate dal sospettato numero uno che continua a professarsi “non colpevole”.
La scomparsa a Madrid
La ricca ereditiera nel dicembre del 2023 si trasferisce a Madrid da Miami per iniziare una nuova vita in fuga dal marito che le impediva di divorziare. Raggiunge un’amica d’infanzia e cerca nella capitale spagnola un appartamento per acquistarlo, “ha l’idea di aprire un’attività e fermarsi”, ha raccontato il portavoce della famiglia di Ana, Joaquin Amills. A fine gennaio Knezevich dagli Stati Uniti atterra in Turchia, raggiunge il suo paese d’origine, la Serbia, e noleggia una Peugeot 308 che guida fino a Madrid. Il 2 febbraio le telecamere puntate sul portone d’ingresso del palazzo dove Ana vive, immortalano l’uomo che entra e poi esce trascinando un borsone nero dentro il quale gi inquirenti sospettano ci sia il corpo, minuto, della moglie. Lei infatti scompare e non viene mai vista uscire di casa.
La sosta a Cogollo
Knezevich, sempre alla guida della Peugeot noleggiata, attraversa la Spagna e il 4 febbraio, secondo le coordinate gps della vettura, arriva a Cogollo del Cengio. Svolta lungo il Costo vecchio, come rivela anche la cella che intercetta il cellulare dell’uomo, resta qualche ora e poi riparte per la Serbia dove riconsegna l’auto. Ma è proprio in quei boschi, sospettano gli inquirenti, che, con la complicità di una donna, Knezevich si sarebbe sbarazzato del corpo. Ecco perché al suo rientro a Miami, subito dopo l’atterraggio, viene arrestato. I pubblici ministeri adesso propongono di rinviare il processo, atteso per febbraio: avrà invece inizio a giugno per avere la possibilità di raccogliere prove schiaccianti sia a Madrid, dove si sarebbe consumato il delitto, sia a Cogollo, dove il cadavere sarebbe stato occultato.