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ROMA – Non è soltanto per rompere il fronte sindacale che Giorgia Meloni ha progettato l’offensiva del Primo maggio. L’operazione è politica e assomiglia a quella già tentata in occasione del 25 Aprile, anche se in questo caso il rapporto con fascismo e antifascimo non c’entra. Passa dalla volontà di negare il legame esclusivo tra il mondo del lavoro e la sinistra.