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Per capire la differenza tra Gennaro Sangiuliano e Alessandro Giuli, il ministro della Cultura uscente e quello entrante, servirebbe un trattatello di antropologia più che uno politico. Li accomuna l’amicizia con Giorgia Meloni, da cui l’approdo in sequenza al ministero, e l’obiettivo dichiarato di ribaltare decenni di egemonia culturale della sinistra, missione che per Sangiuliano è apparsa improba anche prima