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Più di venti arrivi al giorno, oltre mille persone approdate a Lampedusa nel fine settimana, con l’hotspot che torna a scoppiare e il Viminale che si affretta a inviare navi militari per svuotare il centro. “Ciclicamente ci ritroviamo nella stessa situazione, ci vogliono navi più grandi per trasferimenti più rapidi”. Sindaco da poco più di quaranta giorni, Filippo Mannino già si trova ad affrontare quella che sull’isola da decenni viene trattata come emergenza, ma è condizione strutturale. Primo approdo naturale per le rotte cheda Libia e Tunisia puntano all’Europa, da giorni Lampedusa è satura. “In realtà, sotto stress c’è l’hotspot, che è lontano dal centro abitato. Abbiamo le spiagge piene turisti, ma molti forse neanche si sono accorti di tutti questi arrivi”.
Cosa sta succedendo dunque?
“Quello che succede sempre. Con condizioni meteo favorevoli, gli arrivi aumentano. Prima c’erano le navi quarantena e il centro si svuotava infretta, adesso invece i trasferimenti sono molto più lenti”.
Soluzione? “Hanno mandato la nave Diciotti della Marina militare, ma non basta. Ho chiesto che venga usata e resa sempre disponibile una nave molto più grande e capiente”.
Qualche settimana fa, le condizioni in cui erano costretti a vivere i migranti ospiti dell’hotspot hanno suscitato l’indignazione generale. Adesso com’è la situazione? “Non ho avuto ancora modo di andarci. Da quanto mi hanno riferito, ci sono tutti i problemi connessi al sovraffollamento, ma non mi sono state riferite situazioni particolarmente critiche”.
Nel centro ci sono più di cento bambini e neonati e almeno 200 adolescenti. Per “Save the children” è una situazione a rischio“Come amministrazione comunale abbiamo chiesto che venga data priorità a donne e bambini nei trasferimenti. Sono i primi a dover uscire dall’hotspot”.
Se la cosa non dovesse essere possibile, avete intenzione di fare qualcosa? “Vediamo cosa succede nelle prossime ore, poi valuteremo se ospitarli fuori, pur coscienti dei limiti di un’isola piccolissima e al momento piena di turisti”.
Perché la bimba gravemente ustionata salvata da una nave ong e trasferita a Lampedusa è stata subito mandata a Palermo? “Qui c’è solo un punto di primo soccorso. Anche le donne vicine al parto, circa 40 giorni prima si trasferiscono sull’isola, generalmente a Palermo . Non siamo attrezzati per i casi gravi”.
L’ex sindaco Martello la accusa di non saper gestire la situazione. “E la cosa mi stupisce. Anche perché lui stesso si è trovato in questa situazione. Lo sa che il potere delComune di Lampedusa è limitato” Il suo vicesindaco si è rivolto a Matteo Salvini, denunciando “un’invasione in corso”.
Concorda? “Lo ha fatto a titolo personale perché è vicino alla Lega, io invece ho chiesto aiuto al governo italiano e a tutte le forze politiche. Questa è una questione che riguarda tutti”.
Teme che la questione possa essere strumentalizzata? “Spero di no. Stiamo parlando di esseri umani, che hanno affrontato una traversata rischiosa e hannodiritto di essere accolti decorosamente. Lampedusa oggi è la foglia di fico di diversi fallimenti”.
Cosa intende dire? “Tutto continua a essere emergenza, si parla di modifica delle politiche europee, di corridoi umanitari, ma non c’è nulla di concreto. “Mare Nostrum” è stata criticata, ma forse bisognerebbe recuperare quell’esperienza. Si eviterebbero tante morti e Lampedusa avrebbe respiro”.