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Domenica a messa con la tessera elettorale. “Cari bambini, portate i genitori a votare”. Parte da qui l’appello di don Valentino Porcile, parroco nella chiesa di San Siro a Genova Nervi, che a pochi giorni dalle elezioni regionali manda avanti la sua personale battaglia contro l’astensionismo direttamente dalla parrocchia.
Un appello partito dai social: “Domenica dedicherò il pensiero per i bambini, quello conclusivo della messa, proprio a questo tema – si legge dalla sua pagina Facebook – Farò vedere loro la tessera elettorale, spiegherò cos’è, farò vedere due fotografie, parlerò loro di cosa è tutto questo, cercando di formarli e di affezionarli a questo nostro diritto così fondamentale, costitutivo. Costituzionale”. Per poi chiedere proprio ai bambini di portare i genitori a votare: «Prima avevo pensato di rivolgermi ai genitori ma poi ho deciso di coinvolgere direttamente i bimbi», spiega.
«Faccio campagna elettorale contro l’astensionismo – spiega il sacerdote_ da sempre il primo dato che guardo dopo le elezioni è quello sull’affluenza e quando si abbassa sensibilmente come sta avvenendo in questi ultimi anni vuol dire che stiamo perdendo di vista l’importanza del bene comune, dobbiamo riaffezionarci alla cosa pubblica. I politici devono fare la loro parte riavvicinandosi alle persone ma anche noi abbiamo il diritto e il dovere di andare a votare».
Una mobilitazione civile, quella di don Porcile che va avanti da tempo. Domenica scorsa prima della benedizione finale della messa, in chiesa sono risuonate le note di uno dei capolavori di Francesco De Gregori “La Storia”. Don Valentino ha poi consegnato ai fedeli un “santino” con il testo della canzone, corredato da una foto del film “C’è ancora domani”, di Paola Cortellesi, e l’immagine della sua tessera elettorale ricordando che, «Questo è il documento che più di tutti è segno di democrazia. Votare è il gesto più sacro che noi come cittadini possiamo compiere. Un diritto da avere, un dovere da compiere».