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L’anno che sta per volgere al termine ha segnato diverse novità nelle fotocamere degli smartphone Android: abbiamo assistito a migliorie apportate alle fotocamere ultra-grandangolari e nuovi componenti hardware (vedasi il sensore Samsung da 200 megapixel o il generoso componente installato sullo Xiaomi Mi 11 Ultra) che saranno parte integrante anche dei migliori smartphone del 2022; persino Google ha aggiornato le fotocamere dei suoi Pixel 6 dopo anni di (ottimi) sensori da 12 megapixel.
Ci aspettiamo quindi ulteriori progressi nel comparto fotografico degli smartphone Android e l’anno prossimo potrebbero trovare maggiore diffusione alcune tendenze in parte già viste durante questo 2021. Vediamo quelle più probabili.
La fotocamera frontale sotto al display
È plausibile innanzitutto attendersi un ulteriore sviluppo delle fotocamere sotto al display. Il produttore cinese ZTE ha anticipato tutti con il suo Axon 20, ma è soltanto quest’anno – e in particolar modo nella seconda metà – che i sensori under-display hanno trovato terreno fertile, inizialmente con lo Xiaomi Mi MIX 4 e poi con il Samsung Galaxy Z Fold 3; nel frattempo, ZTE ha voluto rispondere alle critiche portando la sua serie Axon 30, senza pur tuttavia riuscire ad eguagliare la stessa qualità delle fotocamere frontali standard.
Oltre a una maggiore diffusione su diversi smartphone Android top di gamma, ci aspettiamo soprattutto un miglioramento dell’hardware e degli algoritmi, accorgimenti per l’appunto necessari per attenuare quella differenza di qualità ancora marcatamente esistente tra le fotocamere sotto allo schermo e i sensori tradizionali, soprattutto in condizione di luce precaria. E non è un caso che in rete siano spuntati diversi brevetti (di Samsung e Xiaomi in particolare) dedicati proprio a questa tecnologia, immaginando soluzioni un po’ più innovative per migliorare gli scatti frontali
La modalità cinema
Una caratteristica che potrebbe trovare diffusione su diversi smartphone Android top di gamma del 2022 è la modalità cinema, una delle peculiarità distintive della serie iPhone 13 di Apple. Sul “robottino verde” esistono in verità alcune soluzioni abbastanza simili, ma non così efficaci come la tecnologia messa a punto dal colosso statunitense. Grazie alla cinematic mode dei nuovi smartphone iOS, si potrà infatti cambiare facilmente e rapidamente il punto di messa a fuoco, realizzando quelle transizioni tipiche del mondo cinematografico. Ma non solo, perché si potranno eseguire automaticamente dei cambi di fuoco, sfruttando in questo caso i meccanismi di Intelligenza Artificiale, e soprattutto spostare il fuoco anche in un momento successivo, dopo aver terminato ad esempio la ripresa.
Stabilizzazione ottica dell’immagine
Anche la stabilizzazione ottica dell’immagine (OIS) potrebbe rientrare tra quelle migliorie apportate dai flagship del prossimo anno. Si tratta di una caratteristica già presente sulla quasi totalità dei devices premium, ma con prospettive di sviluppo certamente interessanti se si guardano alcuni progetti realizzati da aziende produttrici, come la tecnologia di stabilizzazione micro-gimbal di Vivo e la stabilizzazione del sensore di spostamento introdotta per prima da Apple con lo scorso iPhone 12 Pro Max e ripresa quest’anno su tutta la serie iPhone 13. Senza dimenticare la tecnologia OIS a cinque assi mostrata da Oppo ad inizio 2021 e attesa al debutto sui prossimi top di gamma, con in testa l’Oppo Find X4 Pro.
Nel frattempo, ci sarà un’estensione della stabilizzazione ottica dell’immagine anche sugli smartphone Android di fascia media: Samsung, ad esempio, ha già annunciato l’intenzione di portare l’OIS su alcuni modelli della gamma Galaxy A 2022, adeguandosi così ad alcune soluzioni della concorrenza cinese.
Teleobiettivo
Se Apple ha innovato l’approccio della sua modalità cinema, anche su Android esistono alcune soluzioni hardware a dir poco interessanti. Pensiamo, ad esempio, al teleobiettivo variabile degli ultimi smartphone Sony di fascia alta, caratterizzati appunto da un unico teleobiettivo in grado di scattare nativamente a 2,9X e 4,4X. Un’idea certamente interessante, e chissà che non possa essere ripresa da una maggiore platea di produttori (Oppo in particolare), considerata anche la necessità di limare alcuni piccoli difetti di questa tecnologia.
ISP proprietari
Qualche produttore sta anche tentando la strada dei processori di segnale di immagine proprietari. Lo abbiamo con lo Xiaomi Mi MIX Fold, il Vivo X70 Pro Plus e con la stessa Google, che utilizzano appunto ISP personalizzati anziché quelli nativi del SoC Snapdragon. Una soluzione per migliorare la qualità fotografica, correggendo alcuni difetti come il migliore bilanciamento del bianco, efficienza energetica, interpolazione dei frame MEMC e messa a fuoco. Siamo certi che la strada sarà perseguita anche l’anno prossimo.
Fotocamera da 200 megapixel
E poi c’è la fotocamera da 200 megapixel presentata di recente da Samsung. Il nuovo sensore è dotato di una nuova tecnica di pixel-binning chiamata ChameleonCell capace di accorpare i pixel a seconda della tipologia di foto. Nei punti maggiormente critici come le scarse condizioni di luce, il componente progettato da Samsung si trasformerà in un sensore da appena 12,5 megapixel ma con dei pixel grandi ben 2,56 μm, in modo da aumentare la quantità di luce assorbita e la sensibilità noostante la luce precaria. Di giorno, invece, si potrà scattare a 200 megapixel, numero impressionante per uno smartphone.
Il sensore realizzato da Samsung è stato più volte associato ad un presunto smartphone Xiaomi di nuova generazione, mentre è stata smentita la sua presenza sul prossimo Galaxy S22 Ultra.