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Le vaccinazioni si sono fermate. La mossa delle Regioni: “Hub dedicati per chi vorrà Novavax”

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È forse l’ultima possibilità per far risalire un po’ la curva delle vaccinazioni, ormai in discesa da molto tempo. Le prime dosi somministrate quotidianamente sono pochissime, tra le 5 e le 6 mila, e così le Regioni sperano in Novavax. Il vaccino “tradizionale” che usa la stessa tecnologia di farmaci disponibili da anni contro altre malattie, potrebbe convincere alcuni No Vax, spaventati dai prodotti basati sull’Rna messaggero, e alzare ancora un po’ le coperture. Lo sprint finale per migliorare le coperture anche se in Italia i dati sono già buoni, visto il 91,2% degli over 12 ha almeno una dose.

Novavax, arriva in Italia il nuovo vaccino che convincerà gli indecisi: come prenotare e chi potrà farlo

di
Elena Dusi

24 Febbraio 2022


Ieri il commissario all’emergenza, generale Francesco Figliuolo, ha comunicato che domenica arriveranno un milione di dosi di Novavax (altri due sono attesi a marzo), che quindi dalla prossima settimana potrà essere somministrato. Le Regioni si stanno organizzando per permettere ai cittadini che lo vogliono di scegliere quel vaccino. Si tratta di un’eccezione alla regola seguita fino a oggi, perché teoricamente non era possibile scegliere cosa farsi somministrare. Si cambia perché si tentano di coinvolgere persone che finora non erano state convinte nemmeno dall’obbligo.

Per fare alcuni esempi, Lazio e Lombardia (che inizierà le somministrazioni il primo marzo) individueranno degli hub, almeno uno per ogni capoluogo di provincia, dove le prime dosi saranno fatte solo con Novavax. La Toscana permetterà già al momento della prenotazione sul sito dedicato di scegliere il nuovo vaccino. In generale, quasi tutte le Regioni si stanno muovendo per organizzare i percorsi dedicati.

Riguardo all’andamento della vaccinazione, nei dieci giorni tra il 14 e il 23 febbraio sono state fatte solo 89 mila prime dosi. Ma i numeri calano quotidianamente. La maggior parte delle persone che si presentano negli hub hanno più di 12 anni. La campagna tra chi ha tra i 5 e gli 11 anni infatti adesso è quasi ferma. Sempre negli stessi dieci giorni, i bambini coinvolti sono stati 28.489, cioè nemmeno tremila al giorno di media. Probabilmente anche la prospettiva della fine dello stato di emergenza il 31 marzo, data per certa l’altro ieri dal premier Mario Draghi, e la conseguente conclusione dell’era delle quarantene a scuola, inciderà sulle scelte dei genitori, facendo ridurre al minimo le vaccinazioni dei bambini. La copertura non andrà quindi molto sopra a quella attuale, che è del 37% scarso. Bisogna però tenere conto del gran numero di infetti delle ultime settimane, cioè di giovani che non si devono vaccinare.

Il conto del Covid

di
Carlo Bonini (coordinamento editoriale)

Michele Bocci e Luca Pagni. Coordinamento multimediale di Laura Pertici. Produzione Gedi Visual

19 Febbraio 2022


Novavax per ora si usa solo sui maggiorenni mentre proprio ieri Ema ha raccomandato il vaccino di Moderna anche per i bambini dai 6 agli 11 anni. Sempre l’agenzia europea del farmaco ha aperto all’utilizzo di Pfizer come booster anche per gli over 12. In realtà da noi Aifa già nel gennaio scorso aveva dato il via libera all’utilizzo per quella fascia di età di Pfizer come terza dose.

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