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“Non desta alcuna preoccupazione” l’attuazione del Pnrr e anche per gli Aiuti il governo nella gestione degli affari correnti può stanziare “esattamente la stessa cifra che avrebbe stanziato il governo nei pieni poteri”. Federico Freni, sottosegretario all’Economia ed esponente della Lega, assicura che la crisi di governo non avrà contraccolpi negativi sulla road map già tracciata per rispondere all’emergenza, non impedirà al nuovo esecutivo di approvare la manovra entro fine anno ed evitare così l’esercizio provvisorio di bilancio.
Non pensa che sia stata una scelta rischiosa, nel mezzo di un’emergenza, da parte della Lega non votare la fiducia e aprire la crisi di governo?
“Avevamo raccolto l’appello del presidente Draghi: un patto per un governo nuovo e più forte; avevamo posto un’unica condizione: una netta discontinuità e l’esclusione dei 5S che non avevano votato la fiducia e che con i loro no hanno bloccato l’Italia per anni. Purtroppo dalle parti del Pd la pensavano diversamente: hanno prevalso gli interessi di quanti pretendevano di tutelare ad ogni costo il campo largo”.
Con le elezioni anticipate il 25 settembre non rischiamo di andare in esercizio provvisorio di bilancio?
“Preferisco lasciare ad altri trovate mediatiche e battute ad effetto: questo governo, anche in ordinaria amministrazione, predisporrà la Nadef, e chi arriverà avrà tutto il tempo di sottoporre al Parlamento la legge di bilancio. Non dimentichiamo che lo scorso anno il Parlamento ha esaminato la legge di bilancio in poco più di un mese”.
Il governo dimissionario continuerà ad attuare il Pnrr, ma anche in questo caso: nel passaggio di consegne tra un esecutivo e l’altro potremmo riuscire a non attuare tutti gli obiettivi fissati per fine anno. Non pensa sia così?
“Il Pnrr è una priorità per il Paese e lo stato di attuazione degli obiettivi in scadenza il 31 dicembre non desta alcuna preoccupazione: il Parlamento ha lavorato e lavorerà nelle prossime settimane per approvare i provvedimenti mancanti. Così pure il governo in carica garantirà una operatività completa su tutti i target. Quindi rassicuriamo gli italiani: il Pnrr non rischia nulla”.
Al ministero dell’Economia state lavorando a un decreto Aiuti 2, Draghi lo aveva annunciato “corposo”: quanti miliardi pensa si potranno stanziare?
“Esattamente la stessa cifra che avrebbe stanziato il governo nel pieno dei poteri: circa 10 miliardi”.
A quali misure state lavorando, possiamo aspettarci anche interventi sui salari?
“Anche qui lavoriamo in piena continuità: saranno rifinanziate tutte le misure esistenti che garantiscono un supporto a famiglie e imprese a fronte della crisi energetica: contributo bollette, crediti di imposta, sconto carburante. Non lasceremo indietro nessuno, meno che mai in questo momento di crisi”.
La coalizione di centrodestra avrà un candidato leader per le prossime elezioni o, come dice Tajani, si vedrà dopo il voto?
“Di questo, così come del programma di coalizione che proporremo agli italiani, parleranno Salvini, Berlusconi e la Meloni al momento opportuno”.
A lungo si sono ipotizzate liste comuni di Fi e Lega: è un’ipotesi in campo?
“Non mi occupo di liste elettorali, ma certamente, come hanno dimostrato i fatti di questi giorni, con Forza Italia c’è una strutturale comunanza di idee, valori e programmi. Ma anche di questo, ovviamente, parleranno i leader”.
Renzi ha detto che alle elezioni sarà “area Draghi contro area Putin”. Come risponde?
“Renzi ama le battute, ma per favore non raccontiamo favole agli italiani: l’Italia è e resta saldamente ancorata ai propri valori democratici ed all’atlantismo che da sempre ne ha caratterizzato la politica estera. Su questo non ci sono e non ci saranno mai discussioni”.