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L’epidemia si ritira, gli ospedali si svuotano: Rt a 0,73 e più di mezza Italia in zona bianca

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ROMA – Scende l’Rt, che dallo 0,77 della scorsa settimana arriva a 0,73 e cala anche l’incidenza settimanale dei casi per 100 mila abitanti. Venerdì scorso era a 672, oggi è a 552 . La curva dell’incidenza quindi continua a scendere, rispettando una tendenza iniziata ormai da alcune settimane.

L’Rt non era così basso da giugno. Nel periodo 16 giugno-29 giugno 2021, infatti, l’Rt medio è stato pari a 0,66: una settimana dopo è schizzato a 0,91. Il tasso di occupazione delle intensive – pari a 8,4% nell’ultimo monitoraggio – non era invece così basso dal 16 dicembre, quando aveva raggiunto il valore di 9,6% (successivamente si è mantenuto sempre sopra il 10%). L’incidenza – pari a 552 per 100.000 abitanti questa settimana – è stata invece più bassa solo nella settimana 17/12/2021 – 23/12/2021, quando è stata pari a 351, per poi schizzare a 783 la settimana successiva.

I dati sono della Cabina di regia del ministero alla Salute e dell’Istituto superiore di sanità, che ha davanti ancora un mese di lavoro, visto che il sistema dei colori delle Regioni, ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, dal primo aprile non sarà più utilizzato. L’indicatore più importante per determinare lo scenario nel quale inserire le varie realtà locali è quello dell’occupazione dei letti. Ebbene, a ieri, secondo quel dato (che tiene conto dei reparti ordinari e delle terapie intensive), c’erano 11 Regioni e 2 Province da zona bianca.

Andrà visto cosa avrà intenzione di fare il ministero alla Salute ma la regola vuole che i dati siano per almeno 14 giorni compatibili con un colore con meno restrizioni prima dell’effettivo passaggio in quello scenario. Significa che in bianca andranno in pochi da lunedì, certamente lo farà la Provincia di Bolzano. Comunque sia, praticamente tra zona gialla e zona bianca non ci sono differenze, quindi sono finiti i tempi delle polemiche e delle discussioni sulla classificazione delle Regioni.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 8,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 24 febbraio) rispetto al 10,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 17 febbraio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è al 18,5% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 24 febbraio) rispetto al 22,2%  al 17 febbraio.

Una regione è classificata a rischio alto, secondo il dm del 30 aprile 2020; due regioni sono classificate a rischio moderato. Le restanti 18 regioni sono classificate a rischio basso. Sono 15 le regioni che riportano almeno una singola allerta di resilienza. Tre regioni riportano molteplici allerte di resilienza.

L’incidenza più alta di casi di Covid-19 si regista questa settimana nella Provincia autonoma di Bolzano, con il valore di 820,1 per 100mila abitanti. Seguono l’Abruzzo, con 772,6, e le Marche con 740,4. Il valore più basso dell’incidenza si registra invece in Valle d’Aosta con 262,3 casi per 100mila abitanti.

Scendono sotto i 5 milioni gli italiani al di sopra dei 5 anni ancora senza alcuna dose di vaccino anti-Covid: sono 4.847.910. Gli ultracinquantenni non protetti sono 1 milione e 282. La settimana scorsa erano rispettivamente 5 milioni e 1,3 milioni. Continua ad erodersi, dunque, ma lentamente, lo zoccolo duro dei non vaccinati.  I dati emergono dal bollettino settimanale della struttura del commissario Francesco Figliuolo. La fascia di età dove sono più numerosi i non vaccinati è quella pediatrica (sono 1.615.397, pari al 44% del totale dei bambini tra i 5 e gli 11 anni). Scendono sotto il milione le vaccinazioni complessive nell’ultima settimana: sono state 929.250, a una media di 132mila al giorno.

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