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di Maria Santoro
Un timore piuttosto diffuso tra le donne giovani riguarda le possibili conseguenze della vaccinazione anti-Covid sulla fertilità. In effetti, tra quelle più comuni segnalate dopo la somministrazione del vaccino ci sono le irregolarità mestruali, il flusso abbondante o, al contrario, scarso, l’amenorrea.
Ma l’assenza di ciclo è un fenomeno transitorio oppure deve allarmarci? E una ragazza in attesa del primo menarca può vaccinarsi senza temere future difficoltà riproduttive? Ce ne parla la professoressa Valeria Dubini, direttrice dell’Area di Assistenza sanitaria territoriale e continuità, e responsabile aziendale della rete Codice Rosa della regione Toscana.
È confermata la relazione tra vaccino anti Covid e irregolarità mestruali?
«Tra gli effetti transitori è riportata anche questa evenienza. Il vaccino attiva il sistema immunitario e la relazione tra quest’ultimo e gli ormoni sessuali è acclarata da tempo. Non a caso, le donne sono soggette più frequentemente alle patologie autoimmuni e anche nel caso del vaccino sembrano essere più rispondenti, segno di una marcata attivazione dell’organismo. Certo, il malfunzionamento del più importante orologio biologico femminile, il ciclo mestruale, desta sempre preoccupazioni e ansie. Ma l’importante è non farsi travolgere dalla paura e rinunciare alla prevenzione della malattia per un effetto del tutto transitorio (ovviamente se, dopo qualche mese, dovesse permanere occorre fare un controllo dal ginecologo per indagare meglio sulle possibili cause)».
Il vaccino anti Covid è l’unico a produrre questi effetti?
«Assolutamente no. Anche quello antinfluenzale e contro il papilloma virus, ad esempio, possono causare irregolarità mestruali. È importante ricordare che nell’utero, in particolare nell’endometrio, si trovano plasmacellule che possono momentaneamente subire delle modifiche. Queste irregolarità, comunque, non hanno alcun effetto sistemico sull’eventuale fertilità femminile o sul primo menarca, se si tratta di bambine o ragazze. L’Rna della proteina Spike di SARS-CoV-2, iniettato attraverso il vaccino, si distrugge rapidamente e non può determinare effetti a lungo termine. Teniamo conto poi che qualsiasi condizione di stress e ansia personali, come è stato ampiamente osservato durante la pandemia, possono ripercuotersi allo stesso modo e con le stesse conseguenze sul ciclo».
E il Covid cosa provoca sul ciclo o sulla gravidanza?
«La maggior parte delle donne colpite dal virus in forma severa aveva un’età avanzata, rispetto al ciclo riproduttivo. Certamente, con la variante Delta, abbiamo sperimentato quanto le gravide e le giovani possano essere vulnerabili. È difficile stabilire con sicurezza e in assenza di studi completi se l’infezione da Covid-19 comprometta la fertilità, ma è lecito affermare che qualsiasi patologia grave lascia profonde sequele sull’organismo. Sviluppare una polmonite interstiziale o una fibrosi polmonare non danneggia direttamente l’apparato riproduttivo di una donna ma condiziona e complica gravidanze future».
Che consiglio dà a chi vuole avere un bambino adesso?
«Sappiamo che i virus possono oltrepassare la barriera placentare. È molto rischioso scegliere di non prevenire l’infezione Covid-19 ed esporre la propria salute al pericolo di una malattia dagli esiti così incerti. Anche il virus influenzale miete vittime tra le donne giovani e future mamme, la rosolia causa danni gravi al feto così pure la varicella, ma raramente si presta attenzione a questi aspetti. Oggi più che mai i ginecologi hanno il dovere di consigliare la vaccinazione contro SARS-CoV-2 e preparare le donne affinché comprendano quali pericoli possono sopraggiungere in assenza di una completa copertura vaccinale. Le fake news continueranno a indurre timori scientificamente ingiustificati, ciò che conta è fidarsi soltanto delle evidenze e proteggersi. Le irregolarità mestruali transitorie sono un piccolo fastidio che quasi tutte le donne sperimentano, ben prima del vaccino».
E se fosse solo colpa dello stress?
Il ciclo è intimamente correlato all’asse ipotalamo ipofisario. È governato da una ghiandola endocrina, l’ipofisi, connessa all’ipotalamo, la parte del cervello che si occupa dell’omeostasi corporea, attraverso la regolazione della temperatura o del senso di sazietà.
L’ipotalamo costituisce l’elemento anatomico di connessione tra il sistema nervoso e il sistema endocrino. Non solo atlete e ballerine sperimentano periodi di assenza delle mestruazioni quando sono sotto stress, l’influenza della psiche sul ciclo si riscontra in tutte le donne, ed è legata soprattutto all’aumento di prolattina, ormone che prodotto in quantità elevata interferisce con quelli sessuali.
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