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L’ex eurodeputata Morgantini e il giornalista del Sole Bongiorni arrestati e poi rilasciati a Hebron

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Sono stati rilasciato dopo diverse ore e lunghi interrogatori l’ex eurodeputata Luisa Morgantini e il giornalista del Sole24Ore Roberto Bongiorni, arrestati questa mattina a Tuba, villaggio palestinese nei pressi di Kiriat Arba, una delle colonie israeliane fra Betlemme e Hebron. Dentro sono rimasti i due palestinesi che li accompagnavano, Mike, attivista e driver e Sami Hourani, leader di Youth of Sumud. “Non ce ne andremo fin quando non saranno rilasciati anche loro”, hanno deciso i due italiani.

L’arresto a Tuba

L’ex eurodeputata di Rifondazione Comunista, oggi in Sinistra Italiana, figura storica del movimento per la costruzione della pace in Palestina e per questo in passato candidata al premio Nobel, aveva accompagnato Bongiorni prima a At-Tuwani, villaggio palestinese divenuto noto perché persino i bambini che vanno a scuola devono essere “scortati” perché non siano oggetto di violenze da parte dei coloni e in cui avevano incontrato i volontari del “progetto Colomba” della Comunità Giovanni XXIII, poi a Tuba.

E’ una delle enclavi palestinesi finite nella cosiddetta Firing Area 918, un’area di circa 3000 ettari di terra espropriata ai palestinesi, che il governo vorrebbe trasformare in zona di esercitazione militare, obbligando i palestinesi a spostarsi altrove. La questione è ancora oggetto di contenzioso, l’Alta Corte deve ancora pronunciarsi, mentre migliaia di palestinesi in zona vivono nel terrore di essere sfrattati da un giorno all’altro.

Morgantini, Bongiorni e i due palestinesi erano da poco arrivati nei pressi di Touba, quando sono stati bloccati e perquisiti da una pattuglia dell’Idf, che li ha fermati con l’accusa di aver violato una zona militare. Tutti quanti sono stati costretti a salire su un cellulare e portati in una base Kiriat Arba, insediamento israeliano che domina la grande città palestinese di Hebron. È una delle colonie più oltranziste, un tempo era roccaforte di Baruch Goldstein, uno dei leader storici dell’estrema destra israeliana, autore del cosiddetto “Massacro di Hebron” nel 1994, ora zoccolo elettorale di Ben Gvir.

Mobilitazione per il rilascio immediato

I soldati Idf hanno subito messo sotto sequestro computer, telefoni e attrezzatura, ma secondo indiscrezioni, Morgantini e Bongiorni sarebbero comunque riusciti a dare l’allarme prima di essere bloccati e portati via. La notizia è stata immediatamente trasmessa al consolato italiano a Gerusalemme e all’ambasciata a Tel Aviv, che hanno subito informato la Farnesina, mentre in Italia si è subito attivato Nicola Fratoianni, chiedendo al ministero un impegno concreto per il loro immediato rilascio.

Appelli per la loro liberazione sono immediatamente arrivati da Avs, Sinistra Italia, Italia Viva, la Fnsi. “Israele non può e non deve considerare i giornalisti come obiettivi e limitare il diritto di cronaca. Atteggiamento che non è proprio di uno Stato democratico”, dice la segretaria generale di Fnsi, Alessandra Costante. “Esprimiamo la nostra solidale vicinanza e preoccupazione anche per il suo stato di salute e sollecitiamo l’immediato rilasciato. Ringraziamo la nostra locale ambasciata per l’impegno profuso in queste ore “, afferma Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera.

Le ong: “Atto grave che si inserisce in un contesto di repressione”

“Il loro rilascio non toglie niente alla gravità di quanto è avvenuto, né abbiamo informazioni su eventuali procedimenti legali a loro carico – tuonano in un comunicato congiunto Aoi, Arci e Amnesty international – Tuttavia, è evidente che questo episodio si inserisce in un contesto di continua repressione e violazione dei diritti fondamentali dei palestinesi nel Territorio palestinese occupato, nonché nella persecuzione di chi si oppone alle ingiustizie subite dal popolo palestinese. Chiediamo alle autorità italiane di premere su quelle israeliane perché sia sempre garantita l’agibilità nel Territorio palestinese occupato, per le persone attivisti dei diritti umani e per la stampa internazionale”.

 

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