[ Leggi dalla fonte originale]
Un nuovo mistero sulla morte diLiliana Resinovich, la donna di 63 anni sparita il 14 dicembre 2021 e ritrovata il 5 gennaio del 2022 in un bosco di Trieste. Una scomparsa le cui cause non sono mai state chiarite. Ma ora una perizia sostiene che il cadavere della donna potrebbe essere stato spostato nel luogo del ritrovamento dopo la sua morte. A sostenerlo è lo zoologo Nicola Bressi, a cui i familiari di Liliana hanno richiesto una perizia relativa al comportamento della fauna locale, che può fornire importanti dettagli.
Trieste, disposta la riesumazione della salma di Liliana Resinovich
Lo rende noto il quotidiano Il Piccolo al quale l’esperto spiega che “quel cadavere era lì da un giorno, non di più” visti i tanti animali che popolano la zona o la attraversano. “Io sono nato il quel rione – ha dichiarato Bressi al Piccolo – conosco particolarmente bene quell’area e gli animali che ci vivono” e che è “collegata direttamente con il Carso“. Per Bressi, “il cadavere era proprio lungo una pista battuta dai cinghiali, ma anche dalle volpi”. Motivo per cui, secondo lo zoologo, “è altamente improbabile che quel corpo possa essere rimasto lì per venti giorni, o anche per una sola settimana, senza che alcun animale lo abbia morso o, per curiosità, abbia leggermente spostato i sacchi, per annusare, per capire cosa ci fosse lì sotto”.
Liliana Resinovich, il gip non crede all’ipotesi del suicidio: caso riaperto, si indaga per omicidio
La donna, quindi, potrebbe non essere morta in quel punto dell’area boschiva attorno al parco di San Giovanni. Su vestiti e sacchi sono state trovate anche formiche, un aspetto all’attenzione dell’entomologo Stefano Vanin che, riportaancora Il Piccolo, su incarico della Procura affianca l’antropologa forense Cristina Cattaneo nell’esame del corpo nell’ambito della nuova perizia medico-legale disposta dal gip Luigi Dainotti.