[ Leggi dalla fonte originale]
COURMAYEUR – Gli ultimi clienti hanno provato a resistere fino all’ultimo. Poi ieri mattina hanno gettato letteralmente la spugna: dalla doccia non usciva nemmeno una goccia d’acqua per lavarsi. E hanno fatto le valigie, come tutti gli altri. Il risveglio è stato brusco per gli ospiti degli hotel di Courmayeur, una delle più rinomate località delle Alpi, ai piedi del Monte Bianco. Con il ponte di Ferragosto a due passi e un flusso già elevato di turisti, “è stato un weekend da dimenticare” dice Stefano Cavaliere, presidente degli albergatori.
La frana in Val Ferret della scorsa settimana, innescata da un nubifragio, ha danneggiato gravemente l’acquedotto, con la conseguente interruzione dell’erogazione di acqua inizialmente solo in alcune frazioni. Un disagio che nel fine settimana è esploso con l’improvvisa mancanza d’acqua in tutto il centro abitato dove si trovano hotel di charme, caffè storici, ristoranti e cocktail bar. La clientela degli alberghi ha cominciato a lasciare le camere sabato sera, quando i rubinetti erano già a secco. Mentre bar e brasserie abbassavano le saracinesche prima del tempo, e nei supermercati gli scaffali delle bottiglie d’acqua erano già vuoti.
Il Comune di Courmayeur ha emanato un avviso per segnalare inoltre che l’acqua non era potabile e andava bollita per uso alimentare. E ha allestito anche due punti di distribuzione di taniche per le scorte. Ieri mattina fin dalle 7 c’erano già tante persone in coda, villeggianti e residenti, con secchi e damigiane all’antica fontana in pietra del Villair, una delle poche appena fuori dal paese scollegata dall’acquedotto municipale, dove una volta le donne andavano a lavare i panni. “Il lusso vero è l’acqua, adesso lo capiamo – commenta Attilio Ollier, vecchia guida alpina di Courmayeur – Questa è pur sempre montagna e le calamità naturali sempre più frequenti ci mettono davanti questa fragilità”. Gli operai hanno lavorato instancabilmente per ripristinare i tubi spezzati dalla frana e ripulire le vasche dai detriti: “I lavori di riparazione stanno procedendo celermente – spiega il sindaco Roberto Rota – e stiamo registrando una graduale e parziale ripresa del servizio di fornitura sul nostro territorio”.
Già stamani l’emergenza dovrebbe rientrare. Ma quella di ieri è stata però una giornata di fughe e disdette dei clienti degli alberghi e dei proprietari di seconde case che sono tornati nelle città. Diversi bar e ristoranti, come l’elegante Caffé Della Posta, hanno chiuso non potendo usare l’acqua per preparare anche solo un caffè o per lavare le stoviglie. Altri, come Goù o Le Dahu, i due locali dell’aperitivo in centro, sono rimasti aperti servendo spritz e birre solo in bicchieri di plastica. Ha fermato il servizio a cena anche la Baita Ermitage, ristorante tipico valdostano frequentato dai villeggianti illustri di Courmayeur: “Senza acqua c’è poco da fare – dice il titolare Piero Savoye – siamo riusciti a servire il pranzo domenicale, usando bicchieri di plastica, ma alla cena abbiamo dovuto rinunciare”.
All’Auberge de la Maison nella frazione di Entrèves, dove soggiornano spesso Chiara Ferragni e Fedez, l’acqua è mancata per più giorni e lo staff ha fatto i salti mortali, tra scorte e secchi d’acqua, per gestire una situazione praticamente ingestibile. “La frana è stata una tragedia naturale, fortuna che non sono state coinvolte delle persone e questa è la cosa più importante – dice cercando un lato positivo la proprietaria Alessandra Garin – Purtroppo il servizio per tutti noi operatori è stato molto complicato, ma mai quanto quello dei lavoratori e dei tecnici che stanno facendo miracoli per riportare tutto alla normalità”.
È stata una parentesi assurda nella stagione estiva di una delle principali località turistiche di montagna. “Nel nostro hotel di famiglia, il Gran Baita – aggiunge Cavaliere – eravamo pieni, ma già sabato sera abbiamo chiuso la brasserie, poi la domenica mattina inevitabilmente hanno lasciato le stanze quasi tutti i nostri ospiti. Qualcuno ha voluto trattenersi ancora, ma poi di fronte ai limiti oggettivi ha dovuto fare come gli altri”.