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Lollobrigida e la fine della storia con Arianna Meloni: “Da quando ci siamo lasciati il telefono non squilla meno. Non giudicatemi per il grado di parentela”

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L’annuncio è arrivato lo scorso 24 agosto. “Io e Lollobrigida ci siamo lasciati”, rivelava Arianna Meloni. Ora dopo un mese e mezzo a parlare è il suo ex marito, ministro dell’Agricoltura e sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, ed anche ex cognato della premier. “Io per 40 anni ho fatto attività politica da militante. Stesso discorso vale per Arianna, per Giorgia e per tanti altri. Ci si incontra, a volte ci si innamora, e anche quando le storie finiscono non cambia l’approccio e il rispetto”, dice Lollobrigida intervenuto alla “Festa dell’ottimismo” del Foglio a Firenze.

Si riferisce alla storia finiti con la sorella della presidente del Consiglio e attuale capo della segreteria politica e responsabile del tesseramento di Fratelli d’Italia. Ma si riferisce anche al ruolo più volte citato di “cognato” nel governo Meloni. “Ho iniziato a fare politica a 13 anni al Fronte della Gioventù, consapevole dei possibili pregiudizi. Ho imparato nel tempo a lasciarmi scivolare addosso tutti questi pregiudizi. Ho imparato nel tempo che se lavori tutte le congetture, tutto quello che ti viene costruito intorno crolla come un castello di sabbia, Arianna è un ottimo dirigente di partito, non il segretario del partito. Quindi se dovessimo cambiare il segretario del partito e non fosse più Giorgia, faremo un congresso – commenta il ministro – Ma il punto di partenza è avere di fronte la possibilità di essere giudicato per quello che si fa e non per i gradi parentela”. Per poi aggiungere: “Non è vero che da quando mi sono lasciato con Arianna il telefono squilla meno. Magari fosse”.

Il diktat sulla manovra di Arianna Meloni: “No ai sacrifici”

dal nostro inviato Lorenzo De Cicco

05 Ottobre 2024

Vita privata e non solo. Il ministro dell’Agricoltura parla del suo percorso politico: “Giorgia Meloni ed io, siamo nati molto, molto dopo la fine degli eventi del fascismo e crediamo di essere stati interpreti di un modello democratico che si basava proprio su quei valori costituzionali. Piuttosto noi ci sentivamo marginalizzati quando venivamo considerati persone che non avevano tutela e diritto di parola all’interno delle scuole, delle università. Oggi invece abbiamo vinto le elezioni di settembre di due anni fa. E il popolo italiano si è riappropriato di una condizione che nella costituzione era scritta all’articolo 1: la possibilità di andare a votare e quello che si votava lo si ritrovava in Parlamento e al governo, al contrario di quello che era avvenuto almeno negli ultimi 11 anni – spiega Lollobrigida – Nessuno di quelli che è entrato all’epoca a far politica, compresa Giorgia, aveva, non la percezione, ma nemmeno la speranza di fare il consigliere comunale. Non era questo scopo nell’ambito del nostro impegno politico, e su questo abbiamo basato sempre la nostra attività. Non abbiamo mai lavorato per arrivare; abbiamo sempre utilizzato i luoghi dove arrivavamo per provare a fare del bene a quello che consideravamo la ragione che ci aveva spinto a entrare in politica: il bene della nostra nazione”.

E guardando al presente e ai rivali politici dice: “La prima donna che arriva al governo è un grande risultato. Anche perché ha messo in condizione forse di fare autocritica anche all’interno della sinistra, mettendo in condizione un’ottima segretaria come la Schlein di diventare il primo segretario donna del Partito democratico. C’è stata anche una rivoluzione positiva. In questo senso. Io credo che l’Italia oggi ci metta in condizione di sperare che si torni ad avere una dialettica, non con il torcicollo rispetto al passato, ma con l’affermazione di quello che c’è”.

Parla anche Arianna Meloni. La definizione ‘burattinaia delle nomine’ non le va giù: “È alquanto offensiva. Fratelli d’Italia vanta una struttura solida composta da militanti, quadri, dirigenti ed esponenti delle istituzioni ben radicati su tutto il territorio nazionale – dice in un’intervista a La Verità – Io personalmente faccio politica da oltre trent’anni e mi occupo del partito notte e giorno. In ogni caso, né mia sorella né il governo si fanno influenzare da nessuno, me compresa”.

 

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