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Da virologo a politico. Luigi Lopalco, il noto epidemiologo dell’era Covid, tenta l’elezione in Parlamento. Dopo l’esperienza da assessore regionale alla Salute in piena pandemia, e attualmente consigliere regionale della Puglia nel gruppo misto, Lopalco si candida alla Camera dei deputati nella lista di Articolo Uno. Con lui nella sua lista anche Adalisa Campanelli, segretaria dell’area metropolitana di Bari e componente della segreteria nazionale del partito, Adriano Merico, già sindaco di Parabita, direttore Inps di Casarano e sindacalista, nonché attuale assessore del Comune di Parabita, e l’architetto Francesca Irpinia, componente della direzione nazionale del partita ed espressione della federazione provinciale di Taranto.
La rosa dei nomi è stata approvata dalla segreteria regionale di Articolo Uno Puglia, su indicazione del segretario regionale Ernesto Abaterusso. Ora la decisione spetta alla segreteria nazionale, ma il nome di uno dei virologi più famosi d’Italia fa gola.
“Mi è stato chiesto di candidarmi, ed io ho dato la mia disponibilità – spiega Lopalaco – È accaduto come per le regionali quando il presidente Michele Emiliano chiese di candidarsi e mise le mie competenze a servizio della comunità. Se le mie competenze possono essere utili allora lo faccio volentieri”.
Il virologo ha aderito al partito del ministro alla Salute Roberto Speranza, condividendo appieno la gestione italiana della pandemia. “Offro il mio contributo ad una parte – spiega – ho sempre votato a sinistra. Nella comunità di Articolo Uno mi trovo bene con personalità come Bersani e Speranza. Fui invitato dallo stesso ministro ad un convegno del movimento e ne ho apprezzato i valori. Senza salute non c’è lavoro, questi principi non sono per nulla scontati. Speranza è riuscito a portare avanti questo principio, e i sacrifici richiesti in questi due anni hanno poi portato a risultati anche in campo economico. Il centrosinistra può farcela contro questa destra populista e retrograda che non è detto faccia breccia nel cuore dell’italiani”.