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“Un’alleanza tra Sinistra, Luigi de Magistris, Alessandro Di Battista, Movimento 5 stelle ritornato alle origini, sarebbe l’unica novità in questa elezione. Un polo in grado di avere un risultato clamoroso. C’è un vento che spinge in questa direzione. Vediamo se ci sono le condizioni per costruire un dialogo”. Luigi de Magistris lancia la proposta ai vertici dell’M5s: si rivolge a Giuseppe Conte e chiama in causa Di Battista. L’ex sindaco di Napoli è in campo per le Politiche: “Stiamo raccogliendo firme, definendo il simbolo perché se non ci sono le condizioni con l’M5s, noi ci saremo comunque. Mi candido a Napoli. In parlamento ci vuole chi ama veramente la città”.
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Ha sentito Conte?“No, ma sono ore frenetiche. Sono in contatto con esponenti della politica e dell’M5s. Questo dialogo deve partire domani, entro fine luglio si deve definire. È utile a tutti. Col Pd il Movimento si è capito che non va da nessuna parte, da soli si isolerebbero scontrandosi con la nostra unione che le cose le ha fatte, non le ha solo predicate, a partire dall’acqua pubblica. Conte ha una scelta importante da fare”.
Con lei ci sono Rifondazione, Potere al popolo. Non molti.“Non solo, un mondo vasto. È il fronte dei non allineati. Ci sono i pacifisti non rappresentati, gli ambientalisti non rappresentati, la sinistra non rappresentata, i delusi delle involuzioni dei 5 stelle, gli astenuti…”.
Ma viene da chiedersi: che ci fa la pochette di Conte con la bandana di de Magistris?“Il punto di contatto è quello che ha detto Di Battista, cioè vedere se ci sono le condizioni per riportare l’M5s alle origini. A me questa operazione può interessare. Partendo dalla rottura con Draghi, dalla presa d’atto della fine dell’alleanza col Pd e verificando se ci si può incontrare intorno a un programma radicale: invertire l’intervento in guerra dell’Italia, salario minimo, misure per favorire le piccole medie imprese, giustizia ambientale, lotta alla mafia, reddito di cittadinanza sì ma rivisto non come alibi per le politiche attive per il lavoro”.
Con Grillo i rapporti però sono radicalmente interrotti da tempo…“Sono rimasti cordiali fino a quando ho deciso di candidarmi a sindaco, poi le nostre strade si sono separate.Ma se penso alla nostra storia e vedo i9 punti che Conte ha presentato a Draghi, la cosiddetta agenda sociale, devo constatare che noi quelle cose le abbiamo fatte. È Conte che sta rivedendo le sue scelte, questa è la novità. E se si crea questo polo, Sinistra italiana e Verdi potrebbero rivedere la loro posizione col Pd”.
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Alessio Gemma
Ma chi farebbe il candidato premier?“Non andiamo troppo avanti, per noi conta il programma: per il resto non poniamo pregiudiziali. Non siamo abituati a farlo, la priorità è una squadra di persone credibili. Poi si vedrà se fare una coalizione o una lista unica…”.
Ma è proprio convinto che il Movimento Cinque Stelle ha chiuso col Pd?“Bisogna capire proprio questo, Conte un po’ tentenna ma se pensa che il dialogo con noi sia l’opzione B, non funziona. Ci vuole una critica di quello che è stato il rapporto coi Dem, senza fare processi politici”.
Intanto il Pd si butta al centro?“Si è rivelato il principale azionista di Draghi, ma non ha nemmeno quella vocazione sociale, solidaristica, cattolica di partiti storici come la Dc. Letta mette insieme Calenda e Di Maio puntando a un governo di centro”.
Cosa pensa del limite dei due mandati tanto caro a Grillo?“Dei mantra del vecchio movimento non è rimasto quasi niente, questo forse è l’ultimo. Ripartire smentendo quella idea non sarebbe un gesto positivo nei confronti dell’elettorato, soprattutto per la loro credibilità”.
Ma resterebbe fuori dal parlamento anche Roberto Fico, tra voi due c’è sempre stata una certa vicinanza politica…“Roberto è stato colui che nell’M5s forse più ha voluto il rapporto col Pd.Per questo dico che un ritorno alle origini del Movimento può essere una svolta anche per lui. Quando mi sono candidato in Calabria la base dell’M5s spingeva per una alleanza con noi…”.
Come vede il centrodestra al Sud? Rischia di sfondare nel Meridionecapitalizzando l’eventuale crollo di consensi dell’M5s?“Dipende da quali saranno gli schieramenti, la legge elettorale sappiamo che produce certe storture. Se il centrodestra va unito e noi non facciamo l’alleanza, nell’uninominale prendono tutti i collegi. Ma con questa alleanza che sto proponendo al Sud vinciamo, i collegi maggioritari li prendiamo”.
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di
Marina Cappitti
A Napoli e in Campania potrebbero disputarsi le sfide elettorali tra i big nazionali da Di Maio a MaraCarfagna…“Io ci sarò, mi candiderò sicuramente a Napoli. Questa crisi di governo rappresenta la fine del laboratorio Napoli che ha portato alla vittoria di Gaetano Manfredi.La sua incapacità amministrativa e l’assenza di visione politica evidenziano che almeno in parlamento ci vuole qualcuno che ama veramente Napoli. Senza l’asse tra Pd e 5 stelle, non avendo lui quella forza che deve esercitare un sindaco nel rapporto diretto col popolo, un contraccolpo serio rischia di subirlo”.