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“La Rai ha varato una ‘norma anti-Report’? C’è un commissariamento dell’informazione? Come possono i cittadini sapere la verità se la maggioranza ha bloccato la commissione di Vigilanza Rai e quindi non è possibile che l’ad Rai venga a riferire in commissione?”, chiede su Facebook Barbara Floridia, senatrice M5S e presidente della commissione di Vigilanza Rai. Si riferisce alla circolare che di fatto mette sotto tutela la squadra di Sigfrido Ranucci, sottraendole quell’autonomia e indipendenza su temi, scaletta e budget, di cui finora ha sempre goduto. Tutto voluto dal nuovo ad, il meloniano Giampaolo Rossi. “La maggioranza di Giorgia Meloni quindi non sta imbavagliando solo le opposizioni ma sta impedendo ai vertici Rai di chiarire. Non mi arrendo e con forza farò in modo, non lasciando intentata nessuna strada, che la commissione di Vigilanza torni a svolgere il suo compito”.
Venerdì viene inviata la circolare con cui l’amministratore delegato stabilisce che “tutti i programmi devono essere assegnati a una struttura editoriale formalmente istituita nell’ambito di una direzione di genere e avente un responsabile di struttura”. Che eserciterà “la gestione editoriale di ogni programma”, in nessun caso “affidabile al conduttore”. Una decisione che ha sollevato polemiche dai partiti di opposizione, compresa la reazione dell’Usigrai: “Nella Rai senza presidente arrivano i commissari sui programmi giornalistici”.
Ora si fa sentire anche la presidente 5S della commissione di Vigilanza: “Non posso restare in silenzio di fronte a ciò che i giornali stanno denunciando su una misura che secondo alcuni rischia di tradursi in un vero e proprio commissariamento dell’informazione in Rai. Da ieri sono infatti in molti a denunciare che questa circolare miri a colpire direttamente una delle trasmissioni di inchiesta più coraggiose e incisive del nostro panorama giornalistico. Secondo altri invece si tratta di una scelta normale dettata da logiche amministrative – continua Floridia – La situazione non è chiara e quindi serve fare piena luce su tutta questa vicenda (e su molte altre). È un tema che dovremmo affrontare immediatamente in Commissione di Vigilanza Rai. Sarebbe infatti necessario convocare l’amministratore delegato della Rai per fare chiarezza e capire quali siano le vere intenzioni di questa direttiva. Ma non si può. E no. Come sapete da mesi la Commissione è paralizzata dal boicottaggio della maggioranza, che ne sta impedendo i lavori come strumento di ricatto per la nomina del presidente della Rai. Impediscono persino ai vertici della Rai di venire in Commissione e spiegare nella sede più adatta, in trasparenza, le loro scelte”.
Conclude Floridia: “Non capisco proprio come la maggioranza possa ridursi, per una nomina, a un tale ricatto che rischia di fare saltare il sistema democratico. La libertà di stampa e l’indipendenza dell’informazione sono diritti fondamentali e non negoziabili. È nostro dovere difenderli. Ed è nostro dovere difendere la Rai. Questo silenzio e questa strategia di ostruzionismo sono inaccettabili. La Rai non è proprietà di chi governa, ma un patrimonio di tutti i cittadini italiani”.
Intervengono anche gli esponenti M5S in commissione di Vigilanza Rai. “La circolare Rai che prevede la vigilanza di una figura esterna alla produzione per tutti i programmi in onda sui canali del servizio pubblico è un attacco diretto alla libertà editoriale e al giornalismo d’inchiesta. È impossibile non leggere questa decisione come un chiaro lodo anti-Report, un tentativo di indebolire una delle poche voci critiche e indipendenti rimaste nel panorama televisivo italiano – dichiarano – Questo provvedimento puzza lontano un miglio di punizione nei confronti di Sigfrido Ranucci e della redazione di Report, colpevoli di incalzare il governo con le inchieste su Santanchè, La Russa, Sangiuliano, Ponte sullo Stretto, Forza Italia, ecc. Quale sarà il prossimo passo? Quale è l’obiettivo? Cercare in tutti i modi di mobbizzare Report e Ranucci per spingerlo a mollare fregandosene dei risultati di ascolto clamorosi mentre i programmi di informazione messi da loro hanno tutti fatto flop e affossato la Rai a prezzi stratosferici? Non è un caso che tutto ciò avvenga propriamente la stessa maggioranza sta bloccando i lavori della commissione di vigilanza, consentendo che norme bavaglio è commissariamenti dell’informazione possano essere decise al chiuso di una stanza di un palazzo vuoto per l’amianto. Diciamo no a qualsiasi forma di commissariamento che soffochi il pluralismo e l’autonomia del giornalismo. Difendiamo la libertà d’inchiesta, la trasparenza e il diritto dei cittadini a un’informazione vera e indipendente”.