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M5S, la commissione boccia lo statuto di Conte: così niente finanziamento del 2 x mille

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Il primo errore era stato nel quesito sottoposto on line ai militanti. Ma non aveva inficiato il risultato del voto. Ora, però, a ostacolare la caccia ai fondi da parte del Movimento 5 Stelle è un’altra disattenzione. E tutt’altro che irrilevante. La Commissione di garanzia sugli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici ha infatti respinto la richiesta del leader dei grillini,  Giuseppe Conte, di accedere ai finanziamenti pubblici del 2 per mille.

Una richiesta con cui l’ex pemier aveva infranto il tabù del finanziamento pubblico ai partiti, nonostante il gelo di Grillo. Il 72 per cento dei partecipanti al referendum interno indetto a inizio dicembre dal Movimento aveva infatti  approvato l’idea che il partito potesse accedere alla cifra che i cittadini italiani destinano con il 2 per mille del 730 ai partiti o alle associazioni. 

M5S, gli iscritti dicono sì ai soldi del 2 per mille. Il gelo di Grillo

di Conchita Sannino 30 Novembre 2021

Il registro

Per farlo, però, il M5S si sarebbe dovuto iscrivere a un apposito registro. Cosa che però non risulta al momento possibile. Il motivo? La commissione ha ritenuto che il nuovo Statuto dei 5 Stelle, presentato da Conte e votato dagli iscritti ad agosto, non risponde ai requisiti richiesti e per questo ha respinto la richiesta grillina e quella di altri partiti, anch’essi non  iscritti al registro previsto dalla legge del  28 dicembre 2013, numero 149″.

Gli altri partiti

Il 23 dicembre infatti la commissione ha espresso un analogo parere negativo anche sull’istanza presentata da L’Alternativa, il gruppo composto da ex grillini, Coraggio Italia e Europeisti. E non sono state approvate neanche le proposte di Sud Tiroler Freiheit, del Partito della rifondazione comunista sinistra europea e di Alternativa popolare, perché privi di rappresentanza parlamentare o di un gruppo in una delle due Camere. Tra le richieste accolte accolte (29 su un totale di 36), quella presentata da Italexit.

Gli emendamenti

Cosa può fare ora  il Movimento 5 Stelle per accedere ai finanziamenti pubblici nel 2022 e non disattendere  il risultato del voto del referendum? La strategia in realtà è già stata messa in campo, perchè prima della delibera della commissione sono stati inseriti nella manovra  al Senato due emendamenti. Il primo punta a snellire gli adempimenti della commissione, il secondo permetterebbe invece al Movimento una seconda chance perchè sposta al 30 gennaio la possibilità, per tutti i partiti, di inoltrare una nuova richiesta di acceso al 2 per mille. Ora c’è da capire se il cavillo tecnico consentirà a Conte di accedere al sospirato finanziamento.

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