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Se vi chiedessi di scegliere tra una tastiera meccanica (qui la guida con le migliori tastiere meccaniche in commercio) in metallo o una in plastica, quale preferireste? Probabilmente, a parità di prezzo o quasi, molti di voi opterebbero per il metallo, senza pensarci troppo. È assolutamente normale: il metallo trasmette quella sensazione di robustezza e raffinatezza che spesso associamo ai prodotti premium. Ma è davvero la scelta migliore per tutti?
Oggi mettiamo a confronto due tastiere meccaniche di casa Epomaker, la P75 e la Epomaker EK98, che incarnano perfettamente queste due filosofie. Da un lato abbiamo la P75, un vero e proprio carro armato in alluminio anodizzato (simile alla Galaxy70 che ha provato il nostro Lorenzo), dall’altro la EK98, più leggera e con una scocca in plastica di ottima qualità. Vediamo insieme come si comportano e, soprattutto, quale potrebbe essere la scelta giusta per voi.
Il metallo è la via?
La Epomaker P75 punta tutto su un design pulito e minimalista, con una struttura interamente in alluminio anodizzato.
Questa scelta non è solo estetica: il metallo conferisce alla tastiera una sensazione di solidità da assoluto primo della classe. Il suo peso significativo di 1,65 kg aggiunge poi un livello di stabilità che la rende immobile sulla scrivania anche durante sessioni di digitazione o gioco più intense.
D’altra parte, la Epomaker EK98, con una scocca in plastica, potrebbe sembrare meno stabile, ma con i suoi 0,91 kg riesce comunque a garantire un ottimo livello di stabilità per la maggior parte degli utilizzi quotidiani. Il design plastico non compromette la sua robustezza, ed è sorprendentemente ben bilanciata, specialmente grazie al design compatto e alla sua ergonomia. Anche durante l’uso più energico, la tastiera resta ben salda al suo posto, pur non raggiungendo il livello di “fermezza” della P75.
Sia chiaro: la scocca in plastica della EK98, pur essendo di qualità più che accettabile, non può competere con la solidità del metallo della P75, ma ha il vantaggio di essere meno pesante, soprattutto per chi ha bisogno di spostare spesso la tastiera.
Ciliegina sulla torta, la EK98 è dotata di doppi piedini che consentono di inclinarla, a scelta tra due livelli di angolazione, assenti invece nel modello in metallo.
Compattezza o funzionalità?
Passando al layout, la P75 ha un formato 75% con 81 tasti e una manopola in metallo, un formato compatto che mantiene comunque i tasti funzione e direzionali, cruciali per molti utenti. Questo layout la rende più pratica per chi cerca una tastiera dalle dimensioni ridotte senza sacrificare troppo la funzionalità.
A differenza della EK98, che è una tastiera 1800 con 97 tasti, compreso il tastierino numerico, la P75 opta per la compattezza. Se lavorate molto con i numeri, la EK98 potrebbe essere più comoda, ma per chi preferisce una scrivania più ordinata e minimalista, la P75 è la scelta migliore.
Piccola parentesi: se non potete rinunciare al tastierino numerico, potete abbinare un Cypher 21 alla P75.
Esperienza di digitazione
L’esperienza di digitazione su entrambe le tastiere si basa su un sistema comune: il montaggio a guarnizione (gasket mount).
Questo tipo di struttura, che prevede l’uso di cuscinetti sulla piastra su cui poggiano gli switch e i tasti, permette una digitazione più ammortizzata e confortevole rispetto ai montaggi tradizionali. Tuttavia, il modo in cui le due tastiere implementano questo sistema, soprattutto nei materiali utilizzati, portano a esperienze differenti, nonostante i due modelli in test siano dotati entrambi degli switch Zebra.
La P75, grazie ad un complesso sistema a cinque strati di materiali fonoassorbenti (tra cui schiuma a sandwich, pellicola per interruttori IXPE, soundpad in PET, schiuma fonoassorbente e schiuma per alloggiamento in EVA), offre una digitazione più morbida e silenziosa. Ogni pressione dei tasti risulta attenuata e priva di risonanze o suoni metallici, creando un’esperienza di scrittura davvero piacevole, ideale per chi appunto lavora con la scrittura.
La EK98, pur utilizzando anch’essa un montaggio a guarnizione, si affida alla schiuma Poron per attutire i rumori.
Sebbene sia comunque molto efficace, la EK98 offre un feedback più rigido e deciso rispetto alla P75. La schiuma Poron fa un ottimo lavoro nell’ammortizzare i colpi e ridurre il rumore, ma l’esperienza complessiva è più orientata verso un utilizzo da gaming o per chi preferisce una sensazione di digitazione più decisa. Il suono prodotto è leggermente più pronunciato rispetto alla P75, ma rimane comunque abbastanza contenuto per la maggior parte degli usi, sempre nel contesto delle meccaniche.
Ma io voglio i LED RGB!
L’illuminazione RGB, su entrambe le tastiere, si comporta in modo molto simile. Sia la P75 che la EK98 utilizzano un’illuminazione south-facing, che tecnicamente dovrebbe migliorare la visibilità della retroilluminazione per chi le utilizza. Tuttavia, a causa dei materiali e del tipo di keycap utilizzati, la luce non filtra attraverso i tasti, rendendo l’illuminazione un puro vezzo estetico. Questo significa che l’RGB ha un impatto più visivo che funzionale, senza influenzare la leggibilità o l’usabilità della tastiera al buio.
Se siete fan dell’estetica RGB, entrambe offrono comunque un effetto piacevole e uniforme, ma non aspettatevi un grande contributo pratico.
Quindi? Metallo o plastica?
Alla fine, la scelta tra la Epomaker P75 e la EK98 dipende dalle vostre priorità. Se cercate un design minimalista, solido e premium, la P75 in alluminio offre un’esperienza di digitazione molto raffinata e abbastanza silenziosa, perfetta per chi passa molte ore a scrivere o lavorare. Inoltre, il peso extra della P75 garantisce una stabilità assoluta, che la rende immobile sulla scrivania.
La EK98, nonostante il suo corpo in plastica, non è da meno per stabilità grazie al buon bilanciamento del peso. Pur pesando di meno, non scivola o si sposta facilmente durante l’uso, con il plus dei piedini che consentono di inclinarla, assenti invece nel modello in metallo.
Tuttavia, il vero punto di distinzione sta nel formato: la EK98 include un tastierino numerico in un layout compatto, che risulta pratico per chi ne fa uso frequente, mentre la P75 sacrifica questa funzione in favore di un design più essenziale.
Ad oggi, Epomaker non ha ancora prodotto una tastiera in metallo che integri un tastierino numerico, lasciando alla EK98 l’opzione migliore per chi desidera quel compromesso tra compattezza e funzionalità, mentre la P75 gode di una qualità costruttiva eccellente, da vero prodotto premium, nonostante il prezzo sia più che onesto.
Potete acquistarle entrambe direttamente su Amazon Italia: i prezzi sono molto interessanti, con la P75 che ha visto il suo costo scendere in queste ultime settimane. Se desiderate maggiori opzioni di personalizzazione, sia nei colori, che negli switch pre-installati, vi consigliamo di visitare il sito ufficiale di Epomaker.
Le nostre recensioni Epomaker
Abbiamo provato tantissime tastiere meccaniche di Epomaker: di seguito trovate i link per leggere alcune recensioni!
I sample per questo articolo sono stati forniti da Epomaker, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario.
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