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“Potrei essere la prima donna a guidare il governo nella storia d’Italia”. Con queste parole, in un inglese sciolto, Giorgia Meloni si presenta all’emittente americana Fox News nella trasmissione tv “Morning with Maria” condotta dalla giornalista economica di origini italiane, Maria Bartiromo. “I sondaggi dicono che nelle prossime elezioni FdI, che è in testa, potrebbe vincere con la coalizione di centrodestra. – ha esordito la presidente di FdI – In base alle regole che ci siamo dati, il primo partito può esprimere il premier. Io sono il leader di quel partito. Poi vediamo. Potrei essere la prima donna a guidare il governo nella storia d’Italia. Sarebbe per me un grande onore, come lo è stato essere la prima donna a guidare un partito europeo, l’ECR”.
Disinvolta, la leader di FdI non è la prima politica italiana a mettersi alla prova con la lingua inglese, un passaggio considerato – forse esageratamente – un test della capacità di leadership internazionale. Nel 2016, un’ottima impressione fece l’allora sindaca di Roma Virginia Raggi quando nel 2016 venne intervistata dalla celebre giornalista della Cnn, Christiane Amanpour. A loro agio, apparvero anche il premier Enrico Letta nel 2013, nello studio londinese della rete inglese Channel 4, o Romano Prodi, che in quanto ex primo ministro venne intervistato in collegamento dalla sua Bologna da Sky News. Meno successo, nei suoi numerosi interventi sui media stranieri, ebbe Matteo Renzi, ‘beccato’ da social e osservatori per qualche difetto di pronuncia, in contrasto con il sua proverbiale eccesso di confidenza.
“Le elezioni – ha continuatoGiorgia Meloninell’intervista della durata di 10 minuti – non sono un concorso di bellezza. Per guidare una grande Nazione come è l’Italia in un momento difficilissimo come questo è un grande onore ma è anche un grande peso. La situazione in cui l’Italia versa non è delle più facili e lo sappiamo tutti. Abbiamo una guerra in Europa, l’inflazione che sale, problemi con le forniture di gas e di elettricità e quindi sarà una stagione difficile. Per questo nella campagna elettorale stiamo dicendo agli italiani la verità su quello che possiamo fare. Non promettiamo nulla che noi non possiamo fare”.
In relazione alla politica estera del centrodestra, su cui c’è grande attenzione dei media stranieri, la leader di centrodestra ha ribadito che “FdI è stato il partito che pur essendo all’opposizione, ha aiutato il governo Draghi a fare tutto ciò che l’Italia doveva fare per assistere l’Ucraina. L’invasione dell’Ucraina è la punta dell’iceberg di un conflitto che ha come obiettivo la revisione dell’ordine mondiale. Se l’Ucraina cade e l’Occidente si ridimensiona, il vincitore reale sarà non solo la Russia di Putin ma la Cina di Xi… E in occidente saranno gli europei a pagarne le peggiori conseguenze. Per questo noi siamo sicuri di dove deve stare l’Italia per difendere il proprio interesse nazionale”.
“Una delle cose, la più importante che possiamo fare, è tagliare il gas russo. L’unico problema è che bisogna parlare di alternative, occorre liberarsi dalla dipendenza, diversificando le risorse e cercando di sbloccare le fonti autonome di produzione che negli ultimi anni sono state bloccate dall’ideologia ambientalista. E crediamo anche che l’Occidente dovrebbe pensare a un fondo di compensazione per le nazioni che pagheranno di più per le sanzioni imposte con questa guerra, come l’Italia, la Germania e altri Paesi europei che hanno bisogno di maggiore aiuto, per cui l’ho detto anche a Draghi, ed è quello che vorrei fare, come primo ministro, se accadrà. L’Occidente può contare su di noi ma anche noi vorremmo poter contare sull’Occidente”, ha concluso.