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Sulla sentenza Open Arms “mi pare un fatto che l’oggetto del processo a Salvini fossero le sue scelte politiche piuttosto che effettivi reati e che la giurisdizione sia stata usata per condizionare la politica” ma “oggi sia io che Salvini siamo contenti dell’ottimo lavoro che sta facendo il ministro dell’Interno” delle Infrastrutture e dei Trasporti. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rispondendo a una domanda sulla possibilità che il vicepremier leghista possa tornare al Viminale, al termine del vertice Nord-Sud a Saariselka, nella Lapponia finlandese.
Salvini invoca le carriere separate per i magistrati. E sul Viminale: non torno, per ora
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La premier, parlando della questione migranti, spiega: “Mi pare che la Cassazione abbia dato ragione al governo: è diritto dei governi stabilire quali siano i Paesi sicuri” mentre i giudici possono “entrare nel singolo caso, ma non disapplicare in toto” quanto deciso. Per gestire i flussi migratori, prosegue, “bisogna pensare ‘out of the box’, l’Italia è stata la prima a stipulare un accordo con un Paese extra Ue, stiamo avendo qualche problema nell’interpretazione delle regole” contenute nel protocollo con l’Albania ma “li stiamo superando. Penso che sia un nuovo modo di affrontare questo problema”.
Un altro tema affrontato da Meloni è anche la futura presidenza di Donald Trump e le eventuali ricadute su Italia e Unione europea: “Si discute molto su cosa accadrà con Trump – afferma -. Io non penso a cosa l’America può fare per noi ma cosa noi possiamo fare per noi stessi. Dobbiamo rafforzare la nostra sicurezza e la difesa e abbiamo bisogno di strumenti, abbiamo differenti punti di vista di partenza, dobbiamo incontrarci a metà strada”. E sul contributo alla Nato aggiunge: “Dobbiamo fare di più” ma “molto dipende dagli strumenti che possiamo mettere sul tavolo”.