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Meloni incontra Nordio dopo le tensioni: “La priorità assoluta è una giustizia veloce”

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“Dare ai cittadini una giustizia giusta e veloce è una priorità assoluta di questo governo e un impegno che abbiamo preso con gli italiani”. Sintentizza così il pensiero di Giorgia Meloni la nota ufficiale diffusa da Palazzo Chigi dopo l’incontro di questo pomeriggio tra la presidente del Consiglio e il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Nessun accenno, invece, alla questione delle intercettazioni, punto critico della riforma che vorrebbe portare avanti il Guardasigilli e tema di scontro con i partiti di opposizione. Impossibile, però, che la premier e l’esponente del governo non abbiano affrontato l’argomento, considerando anche che al centro del colloquio c’erano proprio “i prossimi provvedimenti in tema di giusitizia”.

E’ noto che il ministro Nordio, che sabato sarà a Venezia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte d’Appello, vorrebbe limitare l’utilizzo delle intercettazioni ai casi di mafia e terrorismo. Meloni, però, nei giorni scorsi ha frenato le ipotesi del Guardasigilli e ha lanciato un chiaro messaggio ai partiti di opposizione. Sebbene infatti il governo intenda intervenire sugli ascolti, la premier non vorrebbe andare contro le preoccupazioni dei magistrati e ha ammesso: “Non voglio ripetere gli errori dei miei predecessori”, in tema di giustizia e magistratura.

Sul tema è intervenuto a Rainews24 anche il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia: “Sulla riforma delle intercettazioni – ha detto – dopo tanto parlare non ho compreso la direzione verso la quale si vuole muovere il ministro, siamo ancora a livello di intenzioni, di annunci. Se si dice che si vuole impedire l’abuso sono d’accordo, ma bisogna dare concretezza a questo discorso. Non credo che ci sia un’emergenza ma siamo sempre disponibili ad ascoltare, al confronto”. E l’ex capo della polizia, Franco Gabrielli, a margine di un incontro alla Scuola Sant’Anna di Pisa ha commentato: “Ha senso limitare l’utilizzo improprio delle intercettazioni nella misura in cui si intende limitare che alcuni loro esiti vengano usati per screditare le persone. Essendo stato un poliziotto e avendone beneficiato – ha concluso – ritengo che esse siano strumenti essenziali e fondamentali per moltissimi crimini”.

Polemico contro il ministro della Giustizia il presidente della Federazione nazionale della Stampa, Giuseppe Giulietti: “Il ministro Nordio ogni giorno dice che vuole dare una stretta sulle intercettazioni. Vorrei sentirlo dire una volta che vuole dare una stretta alle querele bavaglio, contro ciò che minaccia l’articolo 21 della Costituzione. Mi preoccupa quello che dice e soprattutto quello che non dice”.

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