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È stata costretta a lasciare l’Europa Building, dove è in corso il Consiglio europeo, per un “intenso stato influenzale”. Giorgia Meloni, atterrata ieri pomeriggio a Bruxelles, avrebbe dovuto partecipare al primo Consiglio Ue sotto la guida del neo-presidente Antonio Costa. Ma la febbre alta l’ha messa ko.
Inizialmente, non è voluta mancare ai due momenti di confronto più importanti: la riunione informale sul fenomeno migratorio e la prima sessione del Consiglio sull’Ucraina. Poi la decisione di staccare per “un intenso stato influenzale”. Ha così preferito seguire la proposta degli altri leader di concedersi qualche ora di riposo in albergo. E ha delegato il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, in quanto membro del Med5, a rappresentare l’Italia nel prosieguo dei lavori.
Il giorno dopo Atreju, dove dal palco ha usato tutta la sua voce urlando contro gli avversari politici e ribadendo la sua posizione sui centri migranti in Albania che “funzioneranno”, il vicepremier forzista Antonio Tajani aveva riferito che la premier era afona: per questo aveva perferito scrivere un messaggio agli ambasciatori e ambasciatrici riuniti agli Stati generali della diplomazia, invece di videocollegarsi con la Farnesina.
Durante le comunicazioni alle Camere nei giorni scorsi, Meloni ha avuto degli abbassamenti di voce e qualche colpo di tosse. Ora la febbre alta che ha interrotto al momento la trasferta a Bruxelles.