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di Laura Della Pasqua
1. Ho 49 anni e sono in menopausa da un anno, è consigliabile fare la Moc?
2. Ho 58 anni, in menopausa da 5, soffro di vampate da 7. Quanto possono durare?
3. Quali sono le “spie dell’infarto?
1. Ho 49 anni e sono in menopausa da un anno, è consigliabile fare la Moc?
La Moc, esame radiologico che permette di determinare la densità minerale dell’osso, può essere eseguita a livello del femore, della colonna vertebrale, lombare oppure su tutto il corpo è indicato per diagnosticare l’osteoporosi che colpisce in particolare modo le donne in menopausa. Tra i 50 e gli 80 anni, le donne sono maggiormente soggette a fratture ossee spontanee e a fragilità scheletrica che possono riguardare l’intera colonna vertebrale, le ossa lunghe e il bacino. La Moc è un tipo di esame che viene prescritto da uno specialista qualora ci siano indizi che facciano presumere l’osteoporosi, nel caso di familiarità o per semplice prevenzione. Dai 45 anni di età, la Moc è consigliata per evitare di incorrere in problematiche più rilevanti o per monitorare un quadro clinico già compromesso.
2. Ho 58 anni, in menopausa da 5, soffro di vampate da 7. Quanto possono durare?
Questo disturbo comincia a manifestarsi intorno ai 45-48 anni di età, in corrispondenza con le prime irregolarità del ciclo mestruale. Di solito le vampate durano per almeno 4-5 e anche 7 anni, ma secondo uno studio americano del Wake Forest Baptist Medical Center nel North Carolina, pubblicato sulla rivista Jama Internal Medicine, effettuato su una platea di 1.500 donne di diverse etnie, le vampate possono protrarsi anche per 14 anni dopo l’entrata in menopausa. È emerso che gli effetti non sono uguali per tutta la popolazione femminile. “Coloro che iniziano ad avvertire le prime vampate di calore già nella perimenopausa – spiegano i ricercatori nel loro studio – vale a dire nel periodo di transizione dal ciclo mestruale regolare alla sterilità, sono predisposte ad avere manifestazioni più durature rispetto alle donne che invece avvertono i primi fastidi dopo l’ultima mestruazione”. Secondo i ricercatori le vampate persistono in media circa 7 anni e mezzo, ma alcune donne potrebbero avere a che fare con le caldane per oltre 11 anni contro i soli 3 anni e mezzo circa di chi le ha conosciute a menopausa iniziata.
3. Quali sono le “spie dell’infarto?
Il calo degli estrogeni in menopausa è un fattore di rischio per l’infarto. La donna può infatti accumulare grassi “pericolosi”, come colesterolo e trigliceridi che a lungo andare possono dare origine alle placche aterosclerotiche. I sintomi dell’infarto sono diversi da quelli degli uomini e spesso sottovalutati. “Le spie sono tachicardia, eccesso di sudorazione, nausea, sensazione di non avere digerito, stanchezza nello svolgere le normali attività quotidiane” spiega Daniela Trabattoni, responsabile l’unità operativa di cardiologia invasiva e di Monzino Women, struttura dedicata alle patologie cardiache delle donne, al centro cardiologico Monzino. “Se i disturbi compaiono sotto sforzo e si ripetono nei giorni successivi, bisogna rivolgersi subito al medico per una diagnosi. Se invece si manifestano a riposo e persistono qualche minuto, c’è il rischio di un infarto in corso”. Fattori di rischio che aggravano sono per le malattie cardiovascolari, diabete, fumo, ipertensione, obesità. La prevenzione è l’arma vincente e si attua nelle donne che non hanno ancora manifestato queste malattie. Consiste essenzialmente in uno stile di vita sano, alimentazione moderata a bassa presenza di grassi e attività fisica. Per le donne che hanno avuto già infarto minore o angina pectoris, è necessario sottoporsi a visite e esami specialistici e assumere, sotto controllo medico, farmaci che abbassano il colesterolo e mantengono il sangue fluido impedendo ulteriori danni.
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Tag: menopausa, menopausa domande.
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