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È stato convalidato stamane l’arresto dell’uomo di 37 anni, di origine moldava, accusato di aver ucciso a coltellate a Mestre il 26enne Giacomo Gobbato e ferito l’amico Sebastiano. Per l’uomo, difeso dall’avvocato Tiziana Nordio, è stata disposta la custodia cautelare in carcere.
L’omicidio
Venerdì scorso, verso le 23, la vittima era con l’amico Sebastiano Bergamaschi, tornavano da un bar, la festa di compleanno di un amico del padre di Giacomo. In corso del Popolo, un lungo viale che attraversa Mestre, hanno visto una donna che chiedeva aiuto mentre veniva picchiata da un uomo che le stava portando via lo zainetto. Hanno cercato di fermare l’aggressore e ne è nata una colluttazione. L’uomo ha tirato fuori un coltello e li ha colpiti. Giacomo è stato ferito all’addome. Sebastiano alla gamba destra, in modo più lieve. L’aggressore è scappato.
“Se non avessi urlato Giacomo sarebbe vivo”
“La colpa è mia. Dovevo stare zitta e non chiedere aiuto” si è sfogata al Corriere Carmen, la donna rapinata. “Quello mi ha preso a pugni, mi ha rubato lo zaino… Ma chi se ne frega. Se non avessi urlato non sarebbe accorso nessuno e quel ragazzo oggi sarebbe ancora vivo”.
Pene più severe
“Siamo di fronte ad una tragedia unica, ad un atto eroico di questo ragazzo che l’ha portato a perdere la vita. E siamo di fronte al fatto che quella che a volte viene definita microcriminalità magari nasconde un aggressore, un accoltellatore o un omicida come in questo caso. Penso che sia fondamentale partire dalla base cioè inasprire le pene in maniera importante in modo da fare davvero pulizia perchè così non si può andare avanti”. Lo ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia.