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Sarebbe pronta a ripartire l’operazione Albania. E cioè il trasferimento di migranti, soccorsi in acque internazionali e diretti in Italia, fino ai centri di detenzione voluti dal governo Meloni a Gjader e Shenjin.
Il pattugliatore della Marina Militare Libra è nelle acque vicino a Lampedusa pronto a caricare migranti, come ha segnalato su X il giornalista di Radio Radicale Sergio Scandura.
Così il governo si prepara a un nuovo esperimento. Nelle precedenti occasioni, a ottobre e novembre scorsi, quando si tentò di far arrivare sulle coste albanesi una manciata di persone soccorse nel Mediterraneo (venti in tutto), i giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma avevano deciso di non convalidare il trattenimento dei richiedenti asilo.
E così i centri erano rimasti deserti, sorvegliati e gestiti da un personale sempre più ridotto all’osso. E i venti migranti, nel giro di due giorni, liberati e riportati in Italia, in attesa che con le procedure ordinarie si decida il loro destino, ovvero l’accoglimento della domanda di protezione internazionale o meno.
Adesso l’Italia, forte dell’interpretazione governativa di una sentenza della Cassazione che ha rinviato alla Corte di giustizia europea la definizione di Paesi sicuri, scrivendo che è la politica a dover stabilire quali lo sono e quali no, anche se poi la magistratura ha il dovere di decidere sui singoli casi, vuole ritentare.