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SHENGJIN — La partenza con il sole invernale di Shengjin, l’arrivo in serata al porto di Bari. Sempre in fila indiana, con i borsoni e la tuta scura, sorvegliati dai poliziotti. E in testa un progetto da cui non si sfugge: guadagnare, un giorno, per pagare i debiti contratti con i loro torturatori in Libia.