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“Le argomentazioni con cui il tribunale di Bologna chiede alla Corte di giustizia europea l’autorizzazione a disapplicare l’ennesima legge italiana da molti è stata vista come un’argomentazione più vicina a un volantino propagandistico che a un atto da tribunale. L’argomento della Germania nazista è efficace sul piano della propaganda, sul piano giuridico è più debole”. Lo dice la premier Giorgia Meloni nella puntata di Porta a porta, in onda questa sera su Rai1.
il caso
Migranti, il Tribunale di Bologna rinvia il decreto Paesi sicuri alla Corte di Giustizia europea. “Anche Germania nazista Paese sicuro?”
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La premier prosegue: “Se continuiamo così sarò io a dire che l’Italia non è un paese sicuro, quando lo si dice per il Bangladesh parliamo di 180 milioni di abitanti a cui diciamo così ‘venite tranquillamente in Italia’. Per alcuni l’obiettivo è impedire di fermare l’immigrazione irregolare”. “Io – assicura – farò tutto quello che gli italiani mi hanno chiesto di fare”. Poi sul Memorandum con l’Albania dice: “Io farò di tutto per farlo funzionare”, ricordando che per quel protocollo mi sono arrivate “le prime minacce di morte”.
Meloni affronta anche la questione dello sciopero annunciato da Cgil e Uil contro la manovra: “Direi che c’è un piccolissimo pregiudizio da parte di Cgil e Uil…”. E sottolinea che lo sciopero generale “è stato convocato qualche giorno prima della convocazione del governo sulla legge di bilancio”.
“I sindacati confederali volevano la riduzione del precariato, ed è diminuito. Volevano l’aumento dei salari, abbiamo tagliato il cuneo e messo più soldi sui redditi più bassi – prosegue -. Volevano l’aumento dell’occupazione ed è aumentata. Volevano l’aumento dell’occupazione femminile, ed è aumentata”.
Tra i temi toccati anche l’inchiesta sugli hacker e i dossier: “In questa nazione – afferma – esiste ormai un mercato delle informazioni, oggi accade quello che una volta accadeva nelle case con i gioielli, penso che bisogna mettere fine a questo schifo”.
La premier non si sottrae anche a un commento sulla sanità. E sull’annuncio del ministro Schillaci che punta a portare in Italia 10mila infermieri indiani afferma: “Questo può accadere, ma è una estrema ratio. Abbiamo avuto il numero chiuso a Medicina che ci ha portato un tema di carenza di medici, poi il test d’ingresso a Medicina con le crocette lo abbiamo superato. Oggi abbiamo carenza di medici, non assoluta ma in alcune specialità. Bisogna incentivare, convincere i medici a preferire il Servizio sanitario nazionale al resto. Dove non ci sono bisogna tamponare con altri provvedimenti”.