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Multa per il compleanno rumoroso del figlio, il professor Bassetti attacca la Polizia municipale: “Se la prendono con i quartieri bene”. L’assessore: “Legge uguale per tutti”

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Il professor Matteo Bassetti, l’infettivologo social più celebre d’Italia, attacca la polizia municipale di Genova per un verbale che gli è stato fatto a causa della musica troppo alta per la festa di compleanno di suo figlio sedicenne.

Il primario del San Martino si chiede polemicamente se “questo sarebbe avvenuto anche se la segnalazione fosse arrivata dal centro storico, via del Campo o via Pré. Troppo spesso la municipale ferma nel nostro quartiere ragazzini che non avevano fatto nulla e non fanno nulla in altri quartieri. La regola dei forti con i deboli continua”.

Insomma secondo Bassetti la polizia municipale se la prenderebbe con i residenti delle zone bene come Albaro, dove il professore vive con la famiglia, ignorando altri quartieri più problematici.

Con un comunicato arriva la risposta dell’assessore Sergio Gambino, responsabile della Polizia locale: «Voglio rassicurare il professor Bassetti e tutti i cittadini che la Polizia Locale opera con equità e professionalità in ogni quartiere, senza distinzioni. L’intervento è avvenuto a seguito di un esposto in cui si lamentava l’impossibilità di riposo a causa del volume elevato della musica – specifica Gambino – la chiamata è giunta alla sala operativa della Polizia Locale alle 23.38 e gli agenti sono giunti sul posto a mezzanotte. Dopo aver verificato da dove provenisse il frastuono, hanno citofonato più volte senza esito poiché il volume dell’impianto sovrastava il suono del campanello. L’ingresso è stato possibile solo a seguito della mediazione di un partecipante alla festa che si trovava nel giardino. Come da regolamento, è stato chiesto di limitare il rumore anche a fronte della presenza di una casa di riposo adiacente alla villa. Il professor Bassetti ha reagito inveendo contro gli agenti e screditando il corpo della Polizia Locale nel video che tutti possiamo vedere».

E ancora: «È stato dunque applicato l’istituto dell’ammonimento di cui all’art 3bis del Regolamento di Polizia Urbana in combinato disposto con l’art. 33 comma 3 dello stesso che reca il divieto di disturbo e che impone di cessare la molestia prima di incorrere in una sanzione in caso di rifiuto. Quanto da lui affermato non solo può creare tensioni verso gli agenti e percezioni falsate, ma è anche estremamente scorretto a livello operativo: per quanto riguarda il centro storico a cui si fa riferimento nel video, infatti, la Polizia Locale ha intensificato i controlli per garantire sicurezza e decoro. Le regole valgono per tutti, ragazzini compresi. La sicurezza è un diritto dei cittadini e la Polizia Locale continuerà a lavorare con impegno per garantirla in tutta Genova. Quindi tranquillizzo Bassetti: non serve cambiare città, ma forse ammettere che talvolta, anche senza cattiva fede, si può sbagliare e che chiunque, facendo parte di una comunità equa, possa essere per questo ammonito».

 

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