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La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha rigettato il ricorso presentato da Francesco Schettino contro la condanna a 16 anni di reclusione per il naufragio della Costa Concordia, costato la vita a 32 persone. “La Corte giudica, alla luce dell’insieme degli elementi in possesso, che i fatti denunciati non rivelano alcuna apparente violazione di diritti e libertà”, sottolinea la corte di Strasburgo. Il provvedimento è stato recapitato alla difesa di Schettino, che all’epoca dei fatti comandava la nave Costa Concordia.
Naufragio Concordia, respinta la richiesta di revisione di Schettino
di
Luca Serranò
Poco più di tre mesi dopo essersi visto respingere dalla corte di appello di Genova, la richiesta di revisione del processo italiano, arriva anche la bocciatura della giustizia europea da parte del giudice Alena Polackova. Ma ci sarebbe un piccolo giallo sulla sentenza di Strasburgo. La decisione risalirebbe al 13 gennaio scorso: mentre in Italia e all’Isola del Giglio si celebrava la ricorrenza del decimo anniversario del tragico naufragio, a Strasburgo il giudice Polackova decideva che i diritti umani di Schettino erano stati rispettati. La sentenza non sarebbe però stata recapitata alla difesa se non poche settimane fa su istanza dei legali che assistono Schettino. Nessuno prima avrebbe ritirato una presunta raccomandata dei giudici europei. E su questo particolare la difesa di Schettino sarebbe intenzionata a fare esposto in procura.
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