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Beni per un valore di oltre 160 milioni di euro sono stati confiscati dalla Guardia di Finanza e dei Carabinieri di Reggio Calabria e da personale della Dia e dello Scico, con il coordinamento della Dda di Reggio Calabria a Carmelo Ficara, imprenditore edile reggino.
Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio. Secondo quanto emerso dalle indagini, dalla metà degli anni ’80 al 2017, Ficara avrebbe avviato e consolidato nel territorio il ruolo di imprenditore edile, facendo leva sul sostegno di storiche locali dapprima quella dei Latella e dal 2000 su quella dei De Stefano.
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L’appoggio delle cosche cittadine
Tali evidenze erano emerse, tra le altre, nell’ambito delle operazioni ‘Monopoli’ e ‘Martingala’. La prima, eseguita dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, ha fatto luce su un sistema di interazioni criminali coltivate da imprenditori reggini che, sfruttando l’appoggio di cosche cittadine, sarebbero riusciti ad accumulare, in modo del tutto illecito, enormi profitti prontamente riciclati in fiorenti e diversificate attività commerciali.
Le indagini sono culminate, nel 2018, con l’esecuzione di provvedimenti restrittivi personali nei confronti di 4 persone per i reati – tra gli altri – di associazione per delinquere di tipo mafioso, trasferimento fraudolento di valori e autoriciclaggio, aggravati dall’agevolazione mafiosa, nonché reati su compendi aziendali di imprese/società, beni mobili e immobili, per un valore complessivo stimato in 50 milioni di euro.
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Condannato a 15 anni
L’imprenditore è stato condannato in primo grado alla pena di 12 anni di reclusione e alla libertà vigilata per 3, per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Tra l’altro, l’attività investigativa avrebbe consentito di appurare come Ficara fosse legato, in particolare, alla cosca De Stefano, imponendosi come uno dei principali imprenditori immobiliari in città e consentendone l’infiltrazione alla ‘ndrangheta.