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di Regione Emilia-Romagna
Sono più di 1.240 gli agriturismi dell’Emilia-Romagna. Da Piacenza a Rimini, accolgono i visitatori italiani e stranieri con vacanze differenziate, sicure, genuine e sostenibili, all’insegna delle bellezze naturalistiche, delle eccellenze enogastronomiche della regione e di tutte le esperienze di relax, cultura, didattica e gusto che solo la vita rurale sa offrire.
La parola chiave del sistema agrituristico regionale è “multifunzionalità”, che consiste nella capacità delle aziende agricole di rispondere alle mutate necessità del mercato e si traduce in una originale forma di ospitalità che unisce la tradizione rurale all’esperienzialità del turismo.
Per quanto riguarda le presenze, i turisti che hanno soggiornato negli agriturismi emiliano-romagnoli nel corso del 2019 sono stati complessivamente 164.493, in aumento rispetto all’anno precedente del 6,8% (aumento rappresentato da 125.721 turisti italiani con un incremento del 7% rispetto al 2018 e 38.772 turisti provenienti da altri Paesi con un incremento del 6,1%). Nel 2020 i visitatori accolti sono stati 98.867, un calo legato alle prolungate limitazioni dovute alla pandemia ma comunque inferiore rispetto alla media delle altre strutture ricettive.
Per sostenere il comparto regionale durante l’emergenza della pandemia e per continuare a incentivare lo sviluppo del comparto la Regione ha investito quasi 30 milioni di euro di risorse.
Agriturismi, certo, ma non solo. Perché la multifunzionalità agricola regionale si compone anche di altri due importanti elementi, che sono rappresentati dalle fattorie didattiche e dall’enoturismo.
Le fattorie didattiche sono aziende agricole che svolgono attività formative e di divulgazione nel settore dell’educazione alimentare ed ambientale, in Emilia Romagna sono oltre 300. Mirano ad avvicinare giovani e adulti alla campagna, per riscoprire il legame che esiste tra la terra e la tavola.
La Regione persegue inoltre la promozione dell’enoturismo,quale forma di turismo dotata di specifica identità. Il turismo del vino, infatti, è un fenomeno culturale che attrae sempre più visitatori interessati a visitare le vigne e le cantine regionali, per conoscere gli strumenti di coltura e produzione, degustare ed acquistare il vino prodotto in azienda, partecipare ad attività dimostrative e didattiche legate alla produzione viti-vinicola regionale.
Nell’enoturismo rientrano le attività finalizzate a far conoscere e valorizzare le aree ad alta vocazione vitivinicola e le produzioni di pregio, con visite guidate nei vigneti, in cantina e nei luoghi dove sono esposte le attrezzature per la coltivazione della vite e le produzioni enologiche, nonché le iniziative di carattere culturale, didattico e ricreativo rivolte ad esempio a scolaresche, comitive e gruppi organizzati.
Accanto a queste attività di carattere prettamente informativo-formativo, trovano spazio anche momenti dedicati alla degustazione delle produzioni aziendali, anche in abbinamento con alimenti tipici preparati in casa e pronti al consumo come pane, formaggi e salumi.
La Regione persegue la promozione dell’enoturismo quale forma di turismo dotata di specifica identità, la valorizzazione delle aree ad alta vocazione vitivinicola e delle produzioni viticole del territorio regionale, la qualificazione dell’accoglienza nell’ambito di un’offerta turistica di tipo integrato. L’Enoteca Regionale, depositaria delle tradizioni vinicole del territorio, custodisce 1000 tipologie diverse di vini.
«Quello degli agriturismi – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi – è un settore strategico, vivace e in continua evoluzione che in questo lungo e difficile anno di pandemia ha dato prova di incredibile resistenza dimostrando non solo di saper tener duro, ma anche di riuscire a rinnovarsi per essere pronto, oggi, ad agganciare la ripartenza con proposte diversificate e sicure che mirano a far conoscere la qualità delle nostre produzioni agricole e vitivinicole».
«L’agriturista che sceglie di trascorrere qui le vacanze – continua l’assessore – può vivere una vacanza a stretto contatto con le tradizioni dei nostri imprenditori agricoli regalandosi un viaggio nei luoghi dove ha origine la qualità dei prodotti tradizionali, dei vini e di tutte quelle eccellenze DOP e IGP che tutto il mondo apprezza».
Infine, dallo scorso giugno è on line “Agriturismo”, il nuovo portale dell’Emilia-Romagna che presenta tutte le strutture e le attività regionali tramite la mappa dei 1.246 agriturismi emiliano-romagnoli. Continuamente aggiornato e di facile utilizzo il sito consente agli utenti di ricercare, attraverso filtri per nome, località e tramite la cartina geografica interattiva, le informazioni, i contatti e tutti i servizi offerti dalle singole strutture dove si intende trascorrere le vacanze. Il portale è consultabile dai dispositivi mobile, tablet, dekstop e 4k al link: https://agriturismo.emilia-romagna.it.
(Nelle foto: in apertura fenicotteri, Ph. Visit Romagna; al centro a destra Fanano, Ph. Dell’Aquila Fabrizio; in basso Goro, faro, Isola dell’amore, Ph. Leimmagini via Visit Romagna)
I contenuti di questo post sono stati prodotti integralmente da Regione Emilia-Romagna.
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