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Nel privato si dovrà ancora portare la mascherina ma l’obbligo si restringe

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L’obbligo di indossare la mascherina resterà ma solo nelle situazioni considerate a rischio. Quali saranno, si deciderà giovedì nel corso di un incontro tra le parti sociali. Probabilmente rimarrà per chi lavora col pubblico e per coloro che svolgono mansioni a stretto contatto con i colleghi, così da rendere impossibile il rispetto della distanza di sicurezza. Per il resto ci sarà una “forte raccomandazione” a proteggere naso e bocca. Resterà ovviamente l’autonomia di ogni azienda di decidere, eventualmente, misure più restrittive, visto che è il titolare a valutare il rischio dei suoi dipendenti.

Le regole sull’uso delle mascherine da parte dei lavoratori privati stanno per cambiare. Per ora sono dettate da un protocollo e sono molto diverse da quelle previste per chi ha un impiego pubblico. Queste persone, infatti, ormai da maggio non hanno più l’obbligo di indossare la protezione, mentre per i dipendenti privati resta valido, ad esempio all’interno degli spazi condivisi come gli uffici.

Il protocollo non ha scadenza ma è ormai datato, risale infatti all’aprile 2021. Ad esempio prevede il divieto delle missioni e della formazione in presenza. È necessario cambiarlo, per aggiornare queste misure ma anche per omogenizzare un po’ le regole con quelle del privato per quanto riguarda le mascherine.

Ieri i dirigenti dei ministeri al Lavoro, alla Salute e allo Sviluppo economico oltre che di Inail hanno fatto una riunione tecnica. Ne sono uscite alcune indicazioni che verranno portate al tavolo delle parti sociali giovedì mattina. Non sono vincolanti, perché la firma sotto il protocollo la metteranno i rappresentanti dei datori di lavoro e quelli dei lavoratori. Comunque avranno un peso.

Dai ministeri si chiede di tenere comunque conto della fase epidemica. Il virus ormai da tre settimane ha ricominciato a correre, e i casi aumentano con un ritmo del 60% a settimana, trainati da Omicron 5. In linea generale si proporrà di sostituire l’obbligo con una forte raccomandazione ad usare le mascherine, che dovranno essere Ffp2, perché ormai la chirurgica non è più considerata un dispositivo di protezione sui luoghi di lavoro. Inoltre verranno richieste delle eccezioni. Ad esempio, chi lavora col pubblico, in un negozio, in un market o anche su un mezzo di trasporto, dovrà comunque continuare ad usare la protezione. Ma la stessa regola dovrebbe valere anche, ad esempio, per gli operai di una catena di montaggio che durante il turno si trovano a meno di due metri di distanza. Molto probabilmente le eccezioni saranno anche altre.
Le parti sociali arrivano con posizioni diverse all’incontro. Una quota importante dei rappresentanti dei datori di lavoro vorrebbe mantenere l’obbligo in più contesti, mentre alcuni sindacati come la Cisl vorrebbero che in molti casi venisse eliminato. La Uil la vede in maniera opposta e la Cgil sta un po’ nel mezzo.

C’è da dire, per quanto riguarda i datori, che la “forte raccomandazione” può essere già da solo uno stimolo ad imporre ai propri dipendenti la mascherina. Del resto la legge concede loro autonomia riguardo alla gestione della sicurezza in azienda.
 

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