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Siamo i Sindaci delle 9 città italiane selezionate dalla Commissione Europea per la Mission Climate-neutral and smart cities al 2030. Ci siamo candidati per questa importante iniziativa perché non abbiamo più tempo per invertire la curva delle emissioni di gas serra e riteniamo che l’Italia abbia bisogno di una coraggiosa svolta ambientale. Consideriamo la crisi climatica come un problema prioritario da affrontare, perché mina alla base il nostro futuro, le comunità che rappresentiamo, i territori e l’economia.
Aderiamo con convinzione alla petizione “Un voto per il clima” e rispondiamo con passione alla disponibilità avanzata dal gruppo promotore composto da un importante gruppo di scienziati ed esperti italiani. Sentiamo la responsabilità di guidare il cambiamento, perché le aree urbane sono i luoghi dove con più intensità e frequenza si stanno già subendo gli impatti del surriscaldamento climatico, incidendo in particolare sulla parte più fragile della popolazione. Siamo convinti che dalle città possa partire una rivoluzione politica e culturale indispensabile a cambiare modello energetico e al contempo a migliorare la qualità della vita dei nostri centri urbani.
Ma il tempo dell’azione è ora. I rapporti dell’IPCC raccontano come i prossimi dieci anni saranno decisivi per riuscire a rispettare gli accordi di Parigi ed evitare conseguenze terribili per ogni parte del Pianeta. Per questo abbiamo bisogno di agire a partire dalle città con politiche che vedano i governi fortemente impegnati dentro gli accordi internazionali e le città come laboratorio del cambiamento. Il PNRR è un esempio che va in questa direzione con progetti per la mobilità sostenibile e la riqualificazione delle periferie, senza fermarsi.
Abbiamo infatti bisogno di uscire da una logica emergenziale, ecco dunque che come Sindaci stiamo lavorando assieme per condividere i nostri piani di azione, per rendere più moderni e accessibili le innovazioni che oggi rendono possibile immaginare edifici e quartieri a emissioni zero. E’ una sfida ambiziosa, certo, ma oggi non più rinviabile. Dovremo accelerare la diffusione di impianti solari e tecnologie efficienti, integrarle negli edifici per ridurre non solo le emissioni ma anche le bollette per imprese e famiglie. In parallelo dovremo innovare profondamente il funzionamento dei sistemi di produzione energetica, i modelli di mobilità e quelli abitativi, gli spazi pubblici.
Una siccità senza precedenti da giugno ha colpito anche il nostro Paese. Eventi tragici dovrebbero aver convinto anche i più scettici riguardo a scenari che, purtroppo, diventeranno sempre più frequenti. Se vogliamo scongiurare conseguenze economiche e sociali disastrose, dobbiamo impegnarci nelle politiche di adattamento climatico, ossia quelle che puntano a rafforzare la capacità di infrastrutture e spazi pubblici di resistere a fenomeni senza precedenti. Al contempo a creare opportunità in ogni quartiere, ripensando e riqualificando ad esempio piazze e parchi.Dobbiamo condividere insieme ai cittadini un patto sociale, che metta al centro il contrasto ai cambiamenti climatici e le politiche di comunità, perché occorre tenere uniti il coraggio di affrontare la questione ambientale e la riduzione delle disuguaglianze sociali.
Anche noi chiediamo come i tanti italiani che hanno sottoscritto l’Appello che i programmi politici presentino proposte chiare e approfondite su questi temi e una pronta azione del prossimo governo per la lotta alla crisi climatica e ai suoi impatti.
Noi Sindaci italiani ci siamo, vogliamo incontrare gli scienziati promotori della petizione e intendiamo promuovere le adesioni presso gli altri Sindaci italiani per un lavoro comune.Siamo pronti a guidare il cambiamento.
Giorgio Gori, BergamoMatteo Lepore, BolognaDario Nardella, FirenzeGiuseppe Sala, MilanoSergio Giordani, PadovaMichele Guerra, ParmaMatteo Biffoni, PratoRoberto Gualtieri, RomaStefano Lo Russo, Torino