[ Leggi dalla fonte originale]
“Dopo l’evento “Pace proibita”, farò un partito? Un partito è una cosa troppo avanti, certo bisogna dare continuità a quel tipo di domanda”. Michele Santoro minimizza. Ma la domanda del popolo pacifista non può restare sospesa nel nulla e perciò, nel grande fermento di liste, movimenti, partiti di nuovo conio che si sta agitando in vista delle elezioni politiche del 2023, niente è escluso. Il giornalista, ex eurodeputato, dice che sta valutano il da farsi. Non è il solo.
Santoro mette insieme artisti, politici ed economisti per un atto d’accusa contro la Nato. In diretta su Byoblu
di
Clemente Pistilli
La sfida per le elezioni nazionali ha aperto un cantiere: non solo ci sono i rivoli del Movimento 5Stelle in piena diaspora che si stanno ingegnando per vedere dove approdare, ma c’è grande subbuglio a sinistra, come tra i centristi, e anche a destra dove Italexit di Gianluigi Paragone scalda i motori per le politiche.
Hanno tutti ragione | Nulla è vero, tutto è complotto. La realtà parallela dei rossobruni d’Italia
di
Stefano Cappellini
“Tanta domanda di novità c’è, ma non c’è ancora una offerta politica che sia calamita di questa domanda. Prima o poi però, qualcosa accadrà”, ragiona Santoro col freno a mano tirato. E intanto, per fare un altro esempio, domenica si raduna a Roma la sinistra di Elly Schlein vice presidente dell’Emilia Romagna, Emily Clancy, vice sindaca di Bologna, Anita Pirovano molto vicina al sindaco di Milano Beppe Sala, l’ex sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, Amedeo Ciaccheri, la senatrice Loredana De Petris, il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni e Massimiliano Smeriglio eurodeputato. L’assemblea tiene a battesimo la nascita di Alternativa comune – rete rossoverde, in vista delle regionali del Lazio, tant’è che tra gli ospiti ci sono Nicola Zingaretti il governatore dem uscente e la grillina Roberta Lombardi. Ma guarda al voto per le politiche. Potrebbe diventare una unica grande lista di sinistra e ecologista nel 2023. Smeriglio chiosa: “L’iniziativa di domenica è un passo avanti della sinistra civica ecologista verso le prossime politiche, oltre che regionali”. Il tema del pacifismo è, anche qui, centrale.
La rete rossoverde deve definire, tra l’altro, il rapporto con “il partito” di Beppe Sala. Tanto se ne è parlato, ma il partito, o movimento, che il sindaco di Milano dovrebbe capeggiare non è per ora nato. Si sa che il laboratorio è in fase avanzata e che ci stanno lavorando ecologisti, politici come Francesco Laforgia. Ma potrebbe riservare grandi sorprese, attingendo al Movimento 5Stelle e a leader grillini in libera uscita. Soprattutto se Giuseppe Conte riscoprisse il sodalizio con Alessandro Di Battista conducendo il Movimento 5Stelle verso posizioni radicali, lo seguirebbe Luigi Di Maio? O il capo della Farnesina si troverebbe più a suo agio in una “cosa” ecologista targata Sala?
Nella fucina politica pre-voto 2023 c’è Manifesta, il movimento che Luigi De Magistris, l’ex sindaco di Napoli, intende portare alle politiche con Rifondazione comunista e Potere al popolo. Per un populismo di sinistra.
A destra prende spazio Gianluigi Paragone con Italexit, per ora in corsa per amministrative e regionali, ma pronto alla disfida per le politiche, forte del 4% che gli danno i sondaggi. “Cercherò di essere pronto per le politiche”, afferma. Bolla coloro che hanno lasciato i 5Stelle, come del resto ha fatto lui, come organizzatori di “associazioni di combattenti e reduci dei 5Stelle”, e che perciò difficilmente saranno in grado di creare “partiti competitivi”. Italexit alle politiche correrà da sola.
Su nuove liste e partiti sta ragionando l’ex grillina Barbara Lezzi. Dino Giarrusso, ultimo fuoriuscito pentastellato, si potrebbe dedicare alla battaglia meridionalista e lo vorrebbe con sé Cateno De Luca, ex sindaco di Messina. Il Sud dimenticato può costituire un buon serbatoio di voti, al punto che il socialista d’antan, Claudio Signorile ha annunciato: “Faccio un partito per il Sud, dove non si crede più ai grillini”.
Sorprese politiche sono attese al centro. I renziani sono sicuri che, passate le amministrative di giugno e l’estate, un partito centrista nascerà raggrumando +Europa di Emma Bonino, Azione di Calenda, Toti e scontenti vari. Tutto è in movimento.